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Letterina di Babbo Natale di Luciana Littizzetto: “Auguri e viva l’Italia antifascista!” – VIDEO

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2023-12-18

Come ogni anno, anche in questo che volge ormai al termine non poteva mancare la classica Letterina di Babbo Natale di Luciana Littizzetto, letta durante l’ultima puntata di Che tempo che fa. Un appuntamento imperdibile, durante il quale la nota comica e spalla di Fabio Fazio ha fatto sorridere e riflettere. Letterina di Babbo Natale …

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Come ogni anno, anche in questo che volge ormai al termine non poteva mancare la classica Letterina di Babbo Natale di Luciana Littizzetto, letta durante l’ultima puntata di Che tempo che fa. Un appuntamento imperdibile, durante il quale la nota comica e spalla di Fabio Fazio ha fatto sorridere e riflettere.

Letterina di Babbo Natale di Luciana Littizzetto: testo e video

Letterina di Babbo Natale di Luciana Littizzetto

In collegamento dalla sua casa di Torino, impossibilitata ad essere in studio a causa del Covid, Luciana Littizzetto ha letto la consueta Letterina a Babbo Natale nel corso della puntata di ieri, 17 dicembre, di Che tempo che fa, andata in onda su Nove. Ecco di seguito il testo integrale e il video:

Caro Babbo Natale, tortellone peloso del Polo Nord, bel chiappottone Artico, missile d’amore portatore di pace gigantesco, cipollone di Tropea. Intanto dimmi che sei sempre tu e non Giuliano Amato che ha assunto un altro incarico. Noi siamo sempre noi, io in collegamento e lo sfinito lì dietro la scrivania. Il ratto e la topa, il trottolino amoroso e il dadada. Il passero solitario e la passera da compagnia. Siamo sempre qua ma non siamo più di là, segnatelo. Siamo al 9 caro Babbo te lo dico in lappone, quindi i regali non portarli alla Rai. Conviene anche a te. Perché se ti presenti da quelle parti vestito di rosso e con la barba come Marx ti fanno fare la fine nostra.

Carissimo barbuto dal fisico non conforme, ho scoperto che il 2024 sarà un anno bisestile come il 2020, anno di sfiga massima, di covid, guerre e dirette di Conte. Potresti per cortesia farci trovare sotto l’albero un po’ di c*lo? Se ti viene scomodo calarlo dal camino, lasciacelo pure sull’ascensore come fanno quelli di Amazon.

Se puoi caro Babbo di pancia, ma anche di sostanza liberaci da altre interviste di cornute e cornuti vip che piangendo parlano del tradimento come se fosse l’Armageddon, fai capire a tutti che le corna solo come il covid. Puoi stare attento finché vuoi, ma alla fine tocca a tutti. Se puoi, per favore, trova una casa a quei due disgraziati che continuano a svenir, quando vedono un appartamento o almeno fargli avere l’impegnativa per un neurologo. Porta tanta tanta salute a Papa Frank, aiutalo a guarire così si può fare il viaggio in Polinesia. Per il costume da bagno chiedi a Diletta Leotta che ti può consigliare. 

Caro Cicciobello vermiglio tu vieni dal freddo e non te ne accorgi, ma ci sono un sacco di scuole in Italia che hanno le caldaie rotte e non ci sono i soldi per la manutenzione. È inutile parlare di intelligenza artificiale e di domotica se poi a scuola i bambini devono tenere il passamontagna e il plaid sulla schiena. Quindi pensaci tu ma non portare carbone che stiamo tentando di smettere. 

Regala Mattarella un Tir di cravatte già storte e a Tajani che sta stretto tra Salvini e meloni un bel fegato nuovo e una riserva di bile. Dona a Giorgia nuovi parenti, un cugino di secondo grado, una sorella che non sapeva di avere anche tre uomini e una nonna. Va bene lo stesso, perché ci sono ancora tanti tanti ruoli da ricoprire tra partito e governo e i parenti non bastano mai.

Già che ci sei portale anche un po’ di megabyte di memoria che la sua è piena e non si ricorda più una mazz* di quello che diceva quando era all’opposizione. Di solito il contrario di quel che dice adesso. E se puoi regalami qualcuno di sinistra da poter prendere in giro anche un vecchio Prodi un Bertinotti d’annata vanno bene. Pensa che alla Schlein il regalo dobbiamo farlo noi Fabio perché Babbo Natale non l’ha vista arrivare. Porta un trenino elettrico al ministro Lollobrigida così lo può fermare quando cacchio gli pare senza rompere le balle a nessuno. E già che ci sei portati via Open to m*erdaviglia, insieme alla Santanchè che si faccia un’altra vita in un’altra destination con una nuova brand reputation. E al nostro mitico Jean Maroron, Giambruno, nessun pacco. Gli basta il suo piuttosto di mar*ni nuovi che quelli che ha son consumati come le maniglie dei tram. Caro Babbo, porta tanto carbone al generale Vannacci così si sveglia tutto nero e magari cambia punto di vista e convinci Salvini a concentrarsi sul ponte di Ferragosto e su quello dell’Immacolata che lasci stare il ponte sullo stretto, piuttosto si eserciti a separare le acque. Secondo me fa prima. 

Porta pace a tutte le guerre che sono sulle prime pagine dei giornali, ma anche a tutte quelle dimenticate e regalaci un processo sotto l’albero. So che è un regalo strano, ma non sai quanto abbiamo bisogno che finalmente ci sia una verità giuridica per Giulio Regeni. E infine porta sollievo alla famiglia di Anna che è stata la prima persona in Italia a fare ricorso al suicidio assistito e anche a tutti gli altri malati che non ne potevano più di tanto male.

Fa che presto ci sia una legge che ci renda un paese civile. Visto che scenderai dal camino di un sacco di case, ricordati che ci sono tante donne che tra quelle mura sono prigioniere che sono stati uccisi o che lo saranno, porta loro l’unico regalo di cui hanno bisogno, il coraggio di ribellarsi e la certezza di non sentirsi sole. 

E infine a noi tutti italiani dal nord a sud, ricchi e poveri, cretini o intelligenti, porta un regalo utile. Un po’ di memoria per ricordarci cosa siamo stati e cosa non vogliamo più essere. Per questo: Buon Natale e Viva l’Italia fascista.

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