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Giorgia Soleri ha tentato il suicidio: “Mi salvò mia madre”, e su Damiano “non dirò mai come l’ho conosciuto”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2022-07-24

Giorgia Soleri, intervistata dal Corriere della Sera, racconta alcuni delicati retroscena sulla sua vita e parla anche di Damiano David, il suo fidanzato e frontman dei Maneskin che la supporta con amore e condivide le sue straordinarie battaglie. Giorgia Soleri ha tentato il suicidio: “Mi salvò mia madre. Damiano? Non dirò mai con l’ho conosciuto” …

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Giorgia Soleri, intervistata dal Corriere della Sera, racconta alcuni delicati retroscena sulla sua vita e parla anche di Damiano David, il suo fidanzato e frontman dei Maneskin che la supporta con amore e condivide le sue straordinarie battaglie.

Giorgia Soleri ha tentato il suicidio: “Mi salvò mia madre. Damiano? Non dirò mai con l’ho conosciuto”

La Soleri ha avuto una infanzia difficile lontana dal padre, fino alla svolta: “I miei si sono separati che avevo quattro anni. E si sono separati male: mio padre aveva dei problemi (che poi ha risolto), mia madre ha chiesto l’affido esclusivo. Io nel mezzo. Cresciuta senza vedere mio padre per anni, mi ero quasi rassegnata quando, qualche settimana fa, lui si è presentato a sorpresa alla presentazione del mio libro. Non credo che si debba parlare di perdono ma di comprensione”.

Poi la drammatica rivelazione:

Oggi comprendo che è tutto collegato: la depressione di cui ho sofferto, il dolore, l’ansia di libertà, l’aborto a 21 anni, il percorso femminista. Oscillo tra il buio e la luce, tra l’istinto a nascondermi e quello a liberarmi, anche dei vestiti. Certo, nel 2017 ho toccato il fondo e mi sono salvata per il rotto della cuffia.

Ho tentato il suicidio. Ero depressa ma non lo sapevo, come capita a tante persone. Anche la depressione ha i suoi segnali ma possono essere diversi da persona a persona. Io stavo sempre a letto, quello che mi avrebbe potuto stimolare non lo faceva più. Poi ho provato a togliermi la vita. Ero arrivata al punto zero, potevo solo risalire o soccombere.

Mi ha salvata mia madre: l’hanno avvisata, è venuta a prendermi, mi ha portato a casa sua e sono rimasta lì due mesi. Di nuovo farmaci, speranze, qualche illusione. Il malessere che poco per volta cede il posto a una forma di lucidità. Quanto vorrei che questi miei racconti fossero utili a qualcuno.

E per quanto riguarda il suo fidanzato, rivela:

Come ho incontrato Damiano? Non lo sa nessuno e non lo dirò. Lo spazio privato per me ha ancora un valore.

 

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