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Angelo Licheri, chi era l’uomo che tentò di salvare Alfredino? La vera storia

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-06-11

Chi era Angelo Licheri? L’uomo, morto nel 2021, tentò invano di salvare Alfredino, il bambino caduto nel pozzo

Questa sera, su Rai1, andrà in onda la miniserie Alfredino – Una storia italiana, incentrata sui fatti tragici di Alfredo Rampi, il bambino morto nei primi anni Ottanta, protagonista di un incredibile incidente. C’è però un altro personaggio che entra prepotentemente nella vicenda che segnò la cronaca nera nazionale: Angelo Licheri.

Chi era Angelo Licheri

Angelo Licheri chi era

Angelo Licheri era un tipografo sardo residente a Roma, nato a Gavoi nel 1944. Nonostante fosse un uomo comune, divenne noto a livello nazionale per il suo eroico tentativo di salvare Alfredo Rampi, il bambino di sei anni caduto in un pozzo artesiano a Vermicino nel giugno del 1981. La sua azione coraggiosa e altruista rimane uno dei momenti più commoventi e significativi nella tragica vicenda di Alfredino.

La notte del 12 giugno 1981, Angelo Licheri si presentò volontariamente sul luogo dell’incidente a Vermicino, dove si stavano svolgendo le operazioni di soccorso per salvare Alfredino, caduto nel pozzo artesiano. Licheri, un uomo di corporatura minuta, si offrì di calarsi nel pozzo nella speranza di raggiungere il bambino, vista l’estrema difficoltà e pericolosità dell’operazione.

Il tentativo di salvataggio

Angelo Licheri fu assicurato con una corda e calato nel pozzo stretto e profondo. Riuscì a scendere fino a circa 60 metri di profondità, dove trovò Alfredino, che era incastrato e in gravi difficoltà. Licheri cercò disperatamente di liberare il bambino, provando a tirarlo su con le braccia e con una cintura che aveva con sé. Nonostante i suoi sforzi, il bambino era troppo incastrato e la sua posizione rendeva quasi impossibile qualsiasi movimento.

Per 45 minuti, Angelo Licheri lottò contro il tempo e contro le limitazioni fisiche imposte dall’angusto spazio del pozzo. Fece di tutto per agganciare Alfredino e sollevarlo, ma ogni tentativo risultò vano. Alla fine, Licheri fu costretto a risalire, esausto e sconvolto dal fallimento, ma acclamato come un eroe per il suo coraggio e la sua determinazione.

Il gesto di Angelo Licheri fu immediatamente riconosciuto da tutti come un atto di straordinario altruismo. La sua volontà di rischiare la propria vita per salvare quella di un bambino sconosciuto commosse profondamente l’Italia e lo rese un simbolo di speranza e solidarietà umana.

Nel corso degli anni, Angelo Licheri ha continuato a essere ricordato come l’uomo che, con il suo coraggio, tentò l’impossibile per salvare Alfredino. L’uomo è morto nel 2021 all’età di 77 anni.

Le parole di Angelo

Appena sceso con le mani l’ho toccato, con un dito gli ho pulito la bocca, poi gli occhi. Lui rantolava. Gli promettevo cose bellissime, gli dicevo quando usciamo da qui ti compro una bicicletta, intanto lavoravo per cercare di liberargli le mani per infilargli l’imbracatura. L’ho messa partendo dalle spalle, girando sotto alle ascelle e riportandola indietro.

Ho intimato il tirate su, ma hanno dato uno strattone e il moschettone si è sganciato. Ho provato a prenderlo sotto le ascelle, ma davano strattoni impossibili. Quando l’ho preso dai polsi hanno tirato ancora e gli ho spezzato il polso sinistro. Il bambino non si è neanche lamentato e mi sono sentito in colpa.

L’ho preso per l’indumento, ho sentito che cedeva. A quel punto gli ho lanciato un bacio e sono tornato su.

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