Tiziano Ferro ospite in collegamento a Che tempo che fa con Fabio Fazio, ha interpretato “Il Conforto”, brano originariamente nato per essere cantato insieme a Carmen Consoli. Successivamente la polemica, parlando della quarantena e la scelta di Donald Trump (lui vive a Los Angeles).
Io ho compiuto gli anni il 21 febbraio, ho preso un aereo per tornare qui, il giorno dopo ho aperto gli occhi e il mondo era cambiato. Per fortuna qui in California non hanno ascoltato Trump e quindi le misure sono state adottate in anticipo, forse questo è servito a contenere un po’ i numeri.
Poi la riflessione sui concerti che ha fatto mormorare il web:
Attualmente i miei concerti sono ancora in piedi, perché oltre il 3 maggio non ci sono state restrizioni. Io parlo per me, per la mia categoria, perché è l’unica che conosco e per tutti coloro che in migliaia hanno già comprato i biglietti. Noi abbiamo bisogno di sapere se si possono fare concerti, abbiamo bisogno di risposte, ad oggi tecnicamente non sappiamo nulla, e lo dico per i fan che chiedono a me, ma non solo a me, a Vasco, a Cremonini, cosa sarà dei loro biglietti. Lo dobbiamo anche a chi lavora ai concerti per il palco, i tecnici, tutti quanti. Quindi io chiedo al governo delle risposte, ne abbiamo bisogno anche noi.
Dopo le dichiarazioni di Tiziano che attende le risposte da parte del governo per i concerti, il popolo dei social si è scagliato contro di lui: “Essere un cantante famoso non significa automaticamente essere intelligente”, si legge su Twitter.
E ancora: “Beh si in effetti la chiarezza sui concerti dovrebbe essere la prima priorità di un paese che dovrà fronteggiare una crisi economica che a confronto quella del 2010 è una scorreggia”, “Insomma i problemi attuali sono i concerti?”, “Ferro ha espresso un concetto in modo sbagliatissimo. Anche il modo in cui si esprimono i concetti é importante. Figura meschina la sua”.
Io credo che Tiziano Ferro non abbia trovato le parole giuste per affrontare un problema serio. Dietro i concerti degli artisti, infatti, esistono team giganti di persone che lavorano e fanno muovere l’economia dei paesi. Quindi sì, anche questo è un problema che ha la sua importanza se si parla in termini – puramente – di ripresa.