Simona Ventura e il periodo buio: “Ero in apnea… ho pensato di mollare”

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Simona Ventura sta per tornare a pieno regime in televisione. La conduttrice tornerà con La Domenica Ventura, la nuova edizione de Il Collegio e The Voice Of Italy. Intervistata per il Corriere della Sera, SuperSimo ha parlato del brutto periodo lavorativo, quando veniva considerata più un problema che una vera risorsa da “sfruttare”, in quella occasione, ha avuto notevoli momenti di buio, perdendo pure la fiducia in se stessa.



Simona Ventura, il periodo buio: “Ero in apnea… ho pensato di mollare”

“Ero andata in apnea. Non mi apprezzavo, non avevo più fiducia in me stessa. Non avevo più il coraggio di rischiare. Io, che ho sempre gettato il cuore oltre l’ostacolo, non venivo considerata una risorsa ma un problema. Si preferiva scegliere personalità più gestibili. E piano piano mi chiudevo in un angolo. Ho pensato di mollare. Quando esci dal giro è difficile rientrare”, ha esordito Simona Ventura.

Poi la conduttrice ha continuato: “Ci hanno anche provato in molti a mettermi i bastoni tra le ruote: sono sempre stato un personaggio che divide, ma la gente ha captato quanto ho sofferto e ha capito che sono stata leale e non ho mai giocato sporco. Avevo un piano B, aprire un ristorante. Anche ora ho un piano B, aiuta sempre nella vita. Ora per esempio ho aperto una mia società di produzione e magari sarà il mio futuro. Una cosa è certa: io non mollo mai. I miei detrattori mi devono abbattere”.



“Maria De Filippi? Mi ha aiutato molto!”

Simona Ventura deve il suo ritorno in pista anche a Maria De Filippi: “Ho lasciato a Mediaset una persona come Maria De Filippi che mi ha aiutato tanto. Le sarò sempre grata. La Fascino (la sua società di produzione) mi ha valorizzato in questi anni, ma per me era tempo di cambiare. Erano dispiaciuti che me ne andassi, ma hanno capito le mie esigenze, il mio bisogno di rimettermi in gioco. La Rai è complicata, ma ha un grande senso di appartenenza che mi mancava tanto. C’è un forte spirito di squadra e la squadra è più importante del singolo. E la passione per la squadra viene dalla mia cultura sportiva”.