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Perché l’Isola dei Famosi è stata un flop? La ‘colpa’ è anche di Sonia Bruganelli: parla Aldo Grasso

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-06-08

L’Isola dei Famosi 2024 è stata davvero un flop? Aldo Grasso analizza cosa è successo

L’Isola dei Famosi 2024 è stata un flop. Ne è convinto il noto critico televisivo Aldo Grasso, che a pochi giorni dalla finale che ha visto Aras Senol vincitore, ha cercato di individuare le “colpe” del mancato successo del reality condotto da Vladimir Luxuria

Perché l’Isola dei Famosi è stata un flop? Parla Aldo Grasso

Isola dei Famosi

Sul Corriere della Sera, Grasso ha analizzato ciò che non è andato dell’ultima Isola dei Famosi 2024 ed ha avanzato almeno tre ipotesi, quelle cioè che circolano in rete e relative alle “colpe” di questo grandioso flop:

Di chi la colpa? Le ipotesi che circolano sono tre: il cast dei partecipanti sbagliato o comunque non all’altezza, una conduzione molto deludente (l’ingrata Luxuria!), la decisione editoriale di non cavalcare più il trash.

Aldo Grasso evidenzia come questa diciottesima edizione dell’Isola non ha dato i risultati sperati in termini di ascolti, mostrando anche i suoi grandi limiti. Le tre ipotesi illustrate, a detta del critico, di sarebbero tra loro mixate contribuendo a portare all’affossamento del format. Ecco cosa scrive Grasso:

I concorrenti erano quasi tutti sconosciuti, per questo mi ha molto colpito una dichiarazione dell’opinionista Sonia Bruganelli (anche lei mezza sconosciuta ai più) nel tentativo di spiegare il flop. 

[…] Bruganelli voleva il sangue, Pier Silvo Berlusconi voleva l’eleganza? Il reality non è né uno né l’altro, ma soprattutto non è la realtà, è una realtà messa fra virgolette, interpretata, “pettinata”. Dunque, i concorrenti, credendo di essere sé stessi, recitano comunque una parte o sono indotti a recitarla: dalla seconda edizione in poi, è una “realtà scritta” o, se volete, drammatizzata. Altrimenti, cosa ci stanno a fare gli autori?

Una delle regole basilari del reality, l’indistinzione tra vero e finto, finisce per confondere le persone ciniche di cuore ma ovvie nei ragionamenti, come ad esempio Bruganelli. Il reality è “morto” perché tutto è diventato reality. C’è stata una lenta infiltrazione del genere in tutti gli

altri format televisivi, nella politica, nella comunicazione, nella società, nella testa delle persone. Comunque, anche le opinioni “alla Bruganelli” hanno contribuito a insabbiarlo.

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