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Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Speciale Chi l’ha visto a 25 anni dalla morte, stasera su Raitre

di Vincenzo Faraone

Pubblicato il 2019-03-21

A distanza di 25 anni dalla morte di Ilaria Alpi, giornalista del Tg3 e dell’operatore Miran Hrovatin, stasera 21 marzo la trasmissione Chi l’ha visto torna su Raitre con una puntata speciale, a partire dalle ore 21.10 circa. Alla conduzione ci sarà come sempre Federica Sciarelli la quale presenterà l’appuntamento dal titolo “Uccidete Ilaria Alpi …

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A distanza di 25 anni dalla morte di Ilaria Alpi, giornalista del Tg3 e dell’operatore Miran Hrovatin, stasera 21 marzo la trasmissione Chi l’ha visto torna su Raitre con una puntata speciale, a partire dalle ore 21.10 circa. Alla conduzione ci sarà come sempre Federica Sciarelli la quale presenterà l’appuntamento dal titolo “Uccidete Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: Chi ha dato l’ordine?”. Ilaria Alpi, Miran Hrovatin: “E’ stata un’esecuzione.” lo scrive  il medico della nave Garibaldi nel suo diario il 20 marzo 1994. E’ un’ intervista inedita che aprirà lo speciale di Chi l’ha visto? Di oggi ed è quello che hanno sempre sostenuto i  genitori di Ilaria, Luciana e Giorgio,  ma fin dall’inizio hanno dovuto fare i conti con ritardi, bugie e depistaggi.

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: puntata speciale di Chi l’ha visto

Documenti e testimonianze inedite per capire cos’è accaduto, per individuare chi aveva interesse a non far scoprire traffici illeciti e il grosso giro di malaffare legato ai miliardi di lire della cooperazione. Chi c’era a Mogadiscio e a Bosaso in quei giorni? E perché le inchieste giudiziarie hanno portato in carcere soltanto un innocente, il giovane somalo Hashi Omar Hassan, condannato grazie a false dichiarazioni?

Quando l’inviata di Chi l’ha visto?, Chiara Cazzaniga riesce a rintracciare il super testimone, si ottiene la revisione del processo e dopo 17 anni Hashi viene scarcerato. La sentenza pronunciata dal Tribunale di Perugia sostiene che si è trattato di un depistaggio di ampia portata e invia il fascicolo a Roma. La Procura della capitale ha di recente richiesto una nuova archiviazione. Ma gli assassini e i mandanti sono ancora in libertà.

I familiari delle due vittime continuano ad opporsi alla richiesta di archiviazione e sperano, un quarto di secolo dopo, di potere finalmente conoscere quanto realmente accaduto ai propri cari.

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