“Chiedo scusa”, Andrea Bocelli aggiusta il tiro: passo indietro dopo le dichiarazioni sul Covid

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“Se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo io chiedo sinceramente scusa”. Con queste parole Andrea Bocelli esprime il suo rammarico dopo le dichiarazioni al convegno sul coronavirus che hanno scatenato numerose polemiche. L’artista aveva espresso alcuni dubbi  sulla gravità della situazione, spiegando di essersi sentito “umiliato e offeso” per le limitazioni alla sua libertà durante la quarantena imposta dal governo.



Andrea Bocelli aggiusta il tiro e chiede scusa

In un lungo post, pubblicato sia in italiano che in inglese, e in un video su Facebook, Andrea Bocelli è tornato a parlare dopo l’intervento in Senato al convegno sul coronavirus organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi:

Da sempre mi sono speso per combattere la sofferenza e l’ho fatto anche recentemente con l’avvento di questa sciagurata pandemia, come molti sanno. Perciò se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo io chiedo sinceramente scusa, perché proprio non era nelle mie intenzioni. Così come nelle mie intenzioni non era di offendere chi dal Covid è stato colpito.



Il tenore nel video ha ricordato come lui stesso sia stato colpito dal virus: 

La mia famiglia non è stata risparmiata dal virus: siamo stati tutti quanti contagiati e tutti abbiamo temuto il peggio; perché nessuno puo’ conoscere l’andamento di una malattia come questa, che è ancora oggi sconosciuta.



Lo scopo del mio intervento al Senato era quello di sperare in un prossimo futuro in cui i bambini soprattutto, possano ritrovare la normalità, possano sperare di vivere ‘da bambini’, giocando tra loro, abbracciandosi, come devono fare i bambini per poter crescere sani e sereni. Questo solo era il senso del mio intervento ed a tutti quelli che a causa del modo in cui mi sono espresso – sicuramente non il più felice – e dalle mie parole hanno trovato ragioni per sentirsi offesi o hanno sofferto per quello che ho detto, a loro chiedo sinceramente scusa, perché le mie intenzioni erano tutt’altre, erano esattamente il contrario.

Le precedenti dichiarazioni

Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica. Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e ho visto che le cose non erano così come ci venivano raccontate. I primi confronti li ho avuti in casa esprimendo qualche dubbio ma sono stato fustigato, i primi ad attaccarmi sono stati i miei figli, ma mentre il tempo passava, io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?

C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare.