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Caso Roberta Repetto, clamorosa sentenza d’Appello: indignazione e sconcerto, parla la sorella Rita

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-02-22

Il caso di Roberta Repetto, quarantenne di Chiavari morta nell’ottobre 2020, in questi anni è stato spesso al centro di alcune trasmissioni, da I Fatti Vostri a Storie Italiane. Proprio nella puntata di oggi 22 febbraio del programma di Rai1 condotto da Eleonora Daniele, Rita Repetto, sorella della donna deceduta per le metastasi di un …

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Il caso di Roberta Repetto, quarantenne di Chiavari morta nell’ottobre 2020, in questi anni è stato spesso al centro di alcune trasmissioni, da I Fatti Vostri a Storie Italiane. Proprio nella puntata di oggi 22 febbraio del programma di Rai1 condotto da Eleonora Daniele, Rita Repetto, sorella della donna deceduta per le metastasi di un melanoma che le era stato curato con tisane zuccherate (e un intervento improvvisato sul tavolo di una cucina) è intervenutaper commentare la sentenza della Corte d’Appello di Genova, che si è svolta ieri.

Caso Roberta Repetto, clamorosa sentenza d’Appello: la sorella Rita a Storie Italiane

Caso Rita Repetto

Una sentenza che ha ribaltato clamorosamente ed in modo netto il verdetto in primo grado, assolvendo “il santone” Paolo Bendinelli, fondatore del centro Anidra di Borzonasca, di cui Roberta Repetto faceva parte, dall’accusa di omicidio colposo. “Perché il fatto non sussiste”, hanno stabilito i giudici. In primo grado Bendinelli era stato ritenuto responsabile di omicidio colposo e condannato a 3 anni e 4 mesi. La procura aveva chiesto 16 anni di reclusione. 

La sorella di Roberta Repetto, in collegamento con Storie Italiane, ha commentato la clamorosa sentenza di secondo grado:

La sentenza di ieri ha assolto il guru del centro perché il fatto non sussiste e ha ridotto la pena al medico che ha operato mia sorella asportando un neo senza anestesia su un tavolo da cucina a un anno e quattro mesi, è una sentenza che ci ha scioccati, toccati, colpiti, me e i miei famigliari e tutti quelli che mi sono stati vicini, ho ricevuto tantissimi messaggi di persone indignate.

La famiglia della donna resta in attesa delle motivazioni, ma ha già fatto sapere che ricorrerà in Cassazione. Ancora incredula la sorella Rita:

Siamo rimasti sconvolti non ce l’aspettavamo, le carte parlano chiaro, tutto diceva che mia sorella non ha scelto di morire da sola a 40 anni piena di dolori e di metastasi. Restiamo in attesa, sono colpita e scossa dalla vicenda come tutta Italia, la pena data ad un medico è la stessa di un medico che sbaglia un’operazione in un ospedale ma a mia sorella, ripeto, è stato tolto un neo su un tavolo da cucina senza esame istologico ne nulla.

“Non ci fermeremo”, ha aggiunto la sorella di Roberta, sottolineando come la sentenza abbia messo in luce un grande vuoto normativo sul tema della manipolazione e del plagio. E noi ci uniamo al coro di indignazione affinchè possa esserci giustizia per Roberta e per tutt* coloro che, come lei, non hanno scelto “di non curarsi e di morire a 40 anni liberamente”.

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