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Anteprima Blog Tivvù: Luca e Paolo cantano Gaber a “Il senso della vita”. Ospite anche Raphael Gualazzi

di Massimo Galanto

Pubblicato il 2011-04-05

Blog Tivvù è in grado di anticipare in esclusiva assoluta i contenuti della terza puntata de Il senso della vita. Il programma di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis nel terzo appuntamento in prima serata ospiterà i comici Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu e il vincitore del Festival di Sanremo, categoria giovani, Raphael Gualazzi. I …

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Blog Tivvù è in grado di anticipare in esclusiva assoluta i contenuti della terza puntata de Il senso della vita.

Il programma di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis nel terzo appuntamento in prima serata ospiterà i comici Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu e il vincitore del Festival di Sanremo, categoria giovani, Raphael Gualazzi.

I due mattatori de Le Iene, che per l’occasione hanno stilato una classifica delle cinque cose che  li fanno arrabbiare, hanno colloquiato con Bonolis. Il conduttore ha accolto Luca e Paolo mostrando uno dei loro recenti interventi “rivoluzionari” (così lo ha definito Bonolis) sul palco dell’Ariston: lo sfogo dei due comici alla richiesta di essere bipartisan anche nei ringraziamenti rivolti a Mediaset.

I due attori e conduttori inoltre hanno eseguito dal vivo la canzone “Chissà” di Giorgio Gaber (dal testo sempre attuale).

All’interno della terza puntata de Il senso della vita spazio anche per l’esibizione del vincitore di Sanremo 2011, sezione giovani, Raphael Gualazzi. Al suo fianco s’è esibito il trombettista Fabrizio Bosso e il Jazz Quintet di Stefano Di Battista.

Immancabile il momento divertente della classifica dei 5 buoni motivi con Luca Laurenti. In questa puntata alla spalla di Bonolis è stato chiesto di indovinare i cinque buoni motivi per andare via.

Infine, lunedì 28 marzo Bonolis ha registrato anche una lunga intervista ai fratelli Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia, radioamatori italiani degli anni ’60, i quali riuscirono ad ascoltare i segnali provenienti dai primi satelliti, dimostrando che in realtà Yuri Gagarin non fu il primo russo inviato nello spazio, essendo stato anticipato da voli di altri connazionali; voli che sono stati tenuti nascosti dall’Urss.

 

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