Andrea Cerioli contro la mascolinità tossica e il body shaming: il discorso da applausi

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Andrea Cerioli proprio oggi ha rilasciato una bella intervista su Vanity Fair dove si scaglia contro la mascolinità tossica e parla del body shaming ricevuto dopo aver partecipato all’Isola dei Famosi.



Andrea Cerioli parla del body shaming e attacca la mascolinità tossica

I commenti sgradevoli? Non fanno piacere, certo, anche se io so affrontarli. Mi spiace, però, quando a riceverli è magari un ragazzino. Il body shaming è un problema che riguarda soprattutto le donne ma come nel mio caso può toccare anche un uomo. 

La risposta dovrebbe essere sempre “chissenefrega, basta stare bene con se stessi”. In forma, se lo si desidera, lo si può tornare. In Honduras poi ho perso 22 chili, ma ingrassare o dimagrire non dev’essere un cruccio. E soprattutto nessuno può permettersi di giudicare il corpo di un altro.



E per quanto riguarda la mascolinità tossica, Andrea Cerioli ha fatto un discorso da applausi:

Il dover sempre ostentare la propria mascolinità, mostrandosi forti, intoccabili. Io, invece, credo che piangere sia la cosa più naturale al mondo. Ti permette di esternare un sentimento, di mostrare te stesso. L’uomo può quindi essere il più romantico, o quello che all’interno di una coppia si commuove di più. 



E poi odio chi dà per scontato che in casa deve fare tutto la donna. Perché un uomo non deve far andare la lavatrice? Io e la mia compagna ci dividiamo i compiti. Io sono cresciuto così, con l’idea che in famiglia ci si aiuta sempre. Sono sempre stato circondato da donne: mia madre, che oggi non c’è più, e mia sorella. Con loro abbiamo sempre parlato di tutto, commuovendoci il più possibile.