Le dichiarazioni di Adua Del Vesco – vero nome, Rosalinda Cannavò al GF Vip hanno portato alla recente apertura dell’inchiesta (contro ignoti) per istigazione al suicidio condotta dal pm Carlo Villani e relativa alla morte di Teodosio Losito, produttore con Alberto Tarallo dell’allora Ares Film. Quelle confidenze con il collega Massimiliano Morra hanno portato al cosiddetto AresGate.
Mentre l’inchiesta della procura di Roma prosegue – nelle ultime ore è stata sentita anche Eva Grimaldi – arrivano le dichiarazioni di Enrico Lucherini, l’uomo che per anni ha curato la comunicazione della Ares Film. Al Corriere della Sera ha dichiarato:
Beh, quando Adua e Massimiliano parlavano di Lucifero, è chiaro che intendessero lui, Alberto, non c’è dubbio. Però lo conosco da almeno trent’anni e non ho mai notato niente di satanico in lui. Generoso, carino, divertentissimo, alla villa di Zagarolo passavano ore a chiacchierare di vecchi film hollywoodiani, di Gloria Swanson e di Greta Garbo, che la ragazzina, Adua, non sapeva nemmeno chi fosse.
Lo stesso Lucherini ha anche spiegato come nacque il nome d’arte di Rosalinda Cannavò:
Rosalinda Cannavò non suonava bene, pensammo ad Adua, dal film di Pietrangeli, e poi ci si aggiunse Del Vesco, boh, Alberto si era fissato e in effetti non suonava male, anche se i primi tempi capivano tutti Del Vescovo o peggio Del Mestolo.
E proprio della giovane dalla quale è partito l’AresGate ha rivelato:
Prendevamo il sole in giardino e si parlava di tutto e niente, mangiando gelato, non mi pareva né sofferente né plagiata, aveva le chiavi di casa, poteva andarsene quando voleva.