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X Factor 7, gli Over: Fabio Santini – scheda

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-10-19

Fabio Santini è nella squadra Over di Elio. Nasce a Carpi (Mo) il 21 Settembre 1986. Fin da piccolo adora la musica, tanto che la madre racconta di averlo visto cantare a squarciagola a 3 anni tra i corridoi di un ospedale dopo esser stato operato alle adenoidi. Dice di essere un chiacchierone estroverso e …

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Fabio Santini è nella squadra Over di Elio. Nasce a Carpi (Mo) il 21 Settembre 1986. Fin da piccolo adora la musica, tanto che la madre racconta di averlo visto cantare a squarciagola a 3 anni tra i corridoi di un ospedale dopo esser stato operato alle adenoidi. Dice di essere un chiacchierone estroverso e ironico, per questo si definisce “il comunicatore”. Il suo sogno è sempre stato quello di regalare un sorriso a più persone possibili con la sua musica e pensa che X Factor sia l’occasione giusta per farlo.

CARTA D’IDENTITÀ

Nome: Fabio Santini
Data e luogo di nascita: 21/09/1986 a Carpi
Anni: 27
Segno zodiacale: Vergine

IDENTIKIT MUSICALE

A che età hai cominciato a cantare?
Mi dicono che ho iniziato a 3 anni nei corridoi dell’ospedale dopo l’intervento alle adenoidi, ma su un palco la mia prima volta è stata a 7 anni, mentre con una band a 11 anni.

Raccontaci brevemente le tue esperienze musicali prima di X Factor
Ho formato il mio primo “complesso” a undici anni. Io cantavo senza suonare niente, facevamo un repertorio abbastanza interessante, credo, partendo dai The Doors, passando per Jimi Henrix, sorvolando anche i Led Zeppelin; siamo stati insieme per sei anni poi ognuno ha preso la sua strada. Poi ho trovato un’altra band durata quattro anni. Facevamo un repertorio incentrato soprattutto sul rock anni ‘80, la situazione però non la sentivo proprio ottimale, né come vocalità né tantomeno come ambiente. Nel 2007 ho finalmente trovato la mia prima vera dimensione musicale fondando BigBossMan & HisTrio, quartetto Rock’a’billy con il quale ho girato tutta l’Italia e ho fatto qualche giretto in Europa. Suonavo la chitarra acustica ed ovviamente cantavo. Abbiamo suonato assieme fino al 2011, anno in cui mi sono stancato di avere un band “monotematica” e ho iniziato la collaborazione con Massimiliano Frignani con cui ho costruito un repertorio talmente vario che ci permette di dilungarci in serate che a volte durano anche cinque ore… Spesso siamo accompagnati da basso (Alex Class), batteria (Lele Borghi – Luca Manicardi), tastiere (Gianluca Tagliavini) e una sezione fiati.  Non è una band ma una grande famiglia che ho deciso di chiamare The Stomps, in onore di un amico che purtroppo non è più con noi. Detto questo, dal 2011 giro l’Italia insieme a questi amici. Ogni tanto non disdegno un live intimo che decido di portare avanti in solitaria, io la mia chitarra e la mia voce, ad occhi chiusi.

Suoni qualche strumento? Quale?
Suono la chitarra, sono mancino e preferisco l’acustica all’elettrica, mi sento più amalgamato con la mia voce.

C’è qualcuno che non ha mai smesso di credere in te?
Sicuramente, in tutta la mia vita, mia mamma Sonia e mia nonna Mery.

Un concerto per te memorabile:
Senza ombra di dubbio Paul McCartney a Bologna nel 2011. Mi sono rimasti nel cuore anche Paolo Conte (visto a teatro), Niccolò Fabi e Jack Johnson.

Cosa faresti pur di affermarti nel mondo della musica?
Be’, quello che faccio da venti anni a questa parte: canterei, girerei il mondo, dormirei tre ore a notte. Non venderei un rene siccome mi serve, ecco.

Cosa ti piacerebbe si dicesse di te come artista?
Mi piacerebbe che si dicesse che prima di tutto arriva il cuore con cui faccio musica. Credo che la cosa più importante per un musicista sia emozionare, lasciare un nostro piccolo segno in ogni persona che ci ascolta. Non ha molta importanza per me essere etichettato come “il virtuoso”, preferisco essere etichettato come “il comunicatore”… non so se rendo l’idea.

Cavalli di battaglia:
Stuck In A Moment degli U2 e Buonasera Signorina di Fred Buscaglione.

Canzone portata al provino:
Che Cos’è L’Amor di Vinicio Capossela.

Il voto che ti dai come cantante:
Sono sempre domande strane a mi è già capitato di dover rispondere. Oggi a mente lucida dico 9, a volte 10 ma preferisco poi tornare al 9, siccome ogni giorno mi piace imparare qualcosa dalla vita e dalla musica. Penso sia necessario non affogare nell’umiltà né tantomeno soffocare nell’ego.

Le cinque canzoni più importanti della tua vita:
1) Maybe I’m Amazed – Paul McCartney & Wings
2) Attesa e Inaspettata – Niccolò Fabi
3) Brand New Start – Paul Weller
4) She’s Leaving Home – The Beatles
5) Potato Head Blues – Louis Armstrong


*Informazioni tratte dal sito ufficiale

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