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Vi ricordate di Mingo, inviato di Striscia La Notizia? Ecco la verità sul suo licenziamento

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-08-09

Ricordate Mingo, l’ex inviato di Striscia la Notizia, in coppia con il buon Fabio? L’attore, in questi giorni, grazie ad un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, riflette ancora una volta sulla sua vicenda con il programma Mediaset di Antonio Ricci. Perché Mingo di Striscia La Notizia è stato licenziato? Arriva la sua verità Come noto, …

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Ricordate Mingo, l’ex inviato di Striscia la Notizia, in coppia con il buon Fabio? L’attore, in questi giorni, grazie ad un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, riflette ancora una volta sulla sua vicenda con il programma Mediaset di Antonio Ricci.

Perché Mingo di Striscia La Notizia è stato licenziato? Arriva la sua verità

Come noto, l’inviato è stato rinviato a giudizio per truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione. Secondo quanto sostiene l’accusa, Mingo avrebbe truffato Canale 5 facendosi pagare ben 10 servizi che sarebbero stati inventati con la richiesta di rimborsi anche per i presunti figuranti. Un paio di giorni fa, il diretto interessato, ha firmato un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, raccontando sua versione dei fatti, e in particolare la conclusione del rapporto professionale con Striscia La Notizia:

Se oggi sono così forte è perché mi è successo qualcosa di incredibile che ha cambiato il senso di tutto. È probabile che l’improbabile accada. (fonte Blogtivvù.com) Cose che possono accadere a chiunque. L’importante è essere pronti a reagire perché le cose possono accadere anche ingiustamente, come nel mio caso.

Esordisce in questo modo Mingo, che prosegue:

Penso che nessuno in Italia, anzi in Europa, o forse nel mondo possa vantare il primato di essere stato licenziato in diretta tv da un pupazzo di pezza rosso simbolo di un varietà televisivo! (fonte Blogtivvù.com) Ma facciamo un passo indietro, a più di cinque anni fa! Era il 23 aprile 2015.

Mingo riscostruisce gli eventi di quel giorno, raccontando di aver collaborato per 19 anni con Striscia La Notizia senza un rapporto subordinato, e che alle 21:15 una collaboratrice chiamò la moglie per sapere cosa fosse successo:

Noi cascammo dalle nuvole. Non avevamo neanche visto la trasmissione quella sera. Durante la trasmissione il pupazzo rosso aveva sentenziato la mia fine. A pensarci adesso mi vien da sorridere: essere giudicati, processati e sentenziati in diretta televisiva da un pupazzo di pezza. (fonte Blogtivvù.com) L’Italia è davvero il Paese dei paradossi!

I tentativi di Mingo di mettersi in contatto con la redazione cadono nel vuoto:

Nessuno ci rispondeva. Nessuno ci dava spiegazioni.

Tanto che racconta di aver ipotizzato che si trattasse di uno scherzo. Poi, con il passare dei giorni, la presa di coscienza che era tutto reale.

Mai inventato nulla! Era tutto così strano! Come vi sentireste se dopo vent’anni circa, i vostri datori di lavoro, diventati dopo anni anche vostri amici, quelli che considerate parte integrante della vostra famiglia, vi voltassero inspiegabilmente le spalle, smettessero di rispondervi al telefono e vi accusassero in diretta tv come se foste il peggiore dei criminali?

In questi anni mi sono imbattuto in articoli stampa scritti con cattiveria, nelle fake news più assurde, in haters sui social, insomma nel fango mediatico. (fonte Blogtivvù.com) Non ci crederete mai ma ho ricevuto anche insulti per strada! Dei più beceri! È stata dura! Ma se sono qui a parlarne alla Gazzetta del Mezzogiorno è perché senza quel dolore non sarei la persona che sono! Un uomo libero!

La rinascita dell’inviato

Mingo, a questo punto, racconta la sue seconda vita, la sua rinascita, la serie tv condotta insieme a Mariagrazia Cucinotta e a Mauro Corona, l’esperienza sul set cinematografico del film internazionale «Tulipani», la partecipazione al corto di Andrea Purgatori, il riconoscimento di «best actor» con il corto Emoticon al London Film Festival, il libro scritto insieme a Max Formisano dal titolo «Gli zombie hanno il culo pesante» e, poi, un altro cortometraggio di Mariagrazia Cucinotta contro il bullismo, «Il compleanno di Alice». E ancora l’impegno nel mondo del sociale:

E tante altre esperienze bellissime che mi hanno dato la forza di superare le ingiurie, le cattiverie e le ingiustizie! Il dolore che provi è uguale alla potenza di quello che diventi. (fonte Blogtivvù.com) Per questo mi sento di ringraziare tutti coloro che hanno voluto darmi dolore perché quel dolore mi ha reso forte e migliore! Ecco perché entrando a casa c’è un quadro con questa scritta: «Non è forte chi non cade mai, ma colui che cadendo si rialza»!

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