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La verità di Rosalinda Cannavò sull’AresGate: “Temo che mi possa accadere qualcosa…”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2021-06-30

Rosalinda Cannavò, particolarmente emozionata, ospite de Il bianco e il nero, il format di inchieste di Gabriele Parpiglia su Live Now, ha parlato dell’AresGate raccontando la sua verità senza filtri e con tanto coraggio. La verità di Rosalinda Cannavò sull’AresGate: timori e paure Quando ho iniziato ad avvicinarmi a quel contesto, mi sono stati cambiati …

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Rosalinda Cannavò, particolarmente emozionata, ospite de Il bianco e il nero, il format di inchieste di Gabriele Parpiglia su Live Now, ha parlato dell’AresGate raccontando la sua verità senza filtri e con tanto coraggio.

La verità di Rosalinda Cannavò sull’AresGate: timori e paure

Quando ho iniziato ad avvicinarmi a quel contesto, mi sono stati cambiati il nome e l’età. Una sorta di cambio di identità. Non dovevo dire quanti anni avessi, ma darmene due in meno perché ero già vecchia per il contesto spettacolo. Dopo i 25 anni sarei stata vecchia, pensavo che a partire da quel momento non avrei più lavorato.

Dopo avere girato parecchie fiction prodotte da Ares e in seguito alla morte di Teodosio Losito (compagno di Alberto Tarallo), Rosalinda Cannavò ha scelto di tornare in Sicilia dalla sua famiglia:

Sono stata descritta come una mitomane con disturbi della personalità, un’arrivista che non riuscendo a raggiungere il suo obiettivo ha sputato nel piatto in cui ha mangiato. Non è così. Il mio allontanamento è stato volontario, quando sono andata via c’era anche una proposta di lavoro. Se avessi voluto continuare a lavorare, sarei rimasta.

Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo. Ho preso le mie cose di nascosto dalla dependance in cui vivevo, ho caricato la mia auto e sono andata via. Non lavoravo da un anno e mezzo circa. Non riuscivo ad andar via, a livello psicologico. Non so spiegare il meccanismo, forse era dipendenza.

Ogni volta che tornavo in Sicilia dovevo rientrare lì. Quando ne sono uscita, all’inizio ho perso tutto ma il periodo in cui ho iniziato a fare lavori normali, è stato il più bello della mia vita. Ho cominciato a conoscere persone e a parlarci esprimendo le mie idee.

La lotta contro l’anoressia

Il peso di tutte quelle menzogne mi ha soffocato. Ho sofferto di disturbi alimentari e anoressia, volevo farla finita. Il momento decisivo è stato post morte di Teodosio Losito. Mi è crollato il mondo addosso e ho deciso di fare questo viaggio a Lourdes. Ho ritrovato la fede che avevo perduto e scoperto quanto amavo la vita.

Sono stata una ragazza con un sogno e ho accettato dei compromessi. Ma avevo paura. Mi veniva detto ‘Se non fai questo, non riuscirai ad arrivare lì’. Temevo di perdere quello che all’inizio mi era stato dato.

Rosalinda Cannavò, in ultimo, coraggiosamente conclude:

I miei genitori sapevano tutto delle copertine e degli amori finti, anche il mio ex fidanzato. Gabriel Garko e io abbiamo avuto il coraggio di smascherare questa cosa e siamo stati condannati per avere raccontato la verità.

Personalmente credo che Rosalinda sia una vera guerriera. Faccio anche i miei complimenti a Gabriele Parpiglia che non si è fermato ed ha portato a termine la sua inchiesta.

 

 

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