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Undicesima puntata di X Factor: Paola viene eliminata, Silver fa scena muta sul palco e Mara Maionchi appella Claudia Mori come “povera donna”

di Valeria Panzeri

Pubblicato il 2009-11-19

Come è ben chiaro dal titolo lasciate ogni speranza voi che entrate nel riassunto dell’undicesima puntata di X Factor. Francesco Facchinetti, baldanzoso come un grillo, introduce la bella variazione della serata: niente basi bensì un’orchestra dal vivo. Il primo a goderne è Francesco Renga che riempie lo studio meneghino con la sua poderosa voce accomodandosi …

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Come è ben chiaro dal titolo lasciate ogni speranza voi che entrate nel riassunto dell’undicesima puntata di X Factor.

Francesco Facchinetti, baldanzoso come un grillo, introduce la bella variazione della serata: niente basi bensì un’orchestra dal vivo. Il primo a goderne è Francesco Renga che riempie lo studio meneghino con la sua poderosa voce accomodandosi in seguito fra i giurati.

L’arma segreta della serata sono gli zuccherini intrisi d’assenzio portati da Morgan, molto ottocenteschi nonché autoreferenziali. Si affilano i coltelli: alla dichiarazione rilasciata dal Castoldi

Non può vincere Claudia Mori.

L’interessata risponde

Io ho già vinto quarantacinque anni fa quando mi sono sposata.

La Maionchi sibillina conclude

Ma che ca**o c’entra?

In questa distesa atmosfera tocca a Giuliano intonare Mi ritorni in mente, a prescindere dall’indiscutibile bravura del sardo, il risultato non è entusiasmante. Morgan consiglia di levare un po’ di fioriture al cantato e Renga gli fa eco fomentando, inevitabilmente, il nervosismo della Mori.
Il nostro adorato boyscout Silver non è proprio in serata, si confronta con la maestosa Space Oddity di Bowie, forse la canzone più bella proposta in questa edizione di X Factor. Nonostante l’aria sparata in faccia, le ballerine discinte e il confronto con il gigantesco White Duke, non se la cava male… però sbaglia le parole e Morgan sottolinea la cosa, nonostante si tratti del suo pupillo: dimostrazione che non nega gli errori dei suoi ragazzi.
Perfettamente calate nello stile fantasy di The never ending story le Yavanna ci regalano una prova di talento… ah, quanto è bello quel film, così dannatamente anni Ottanta.
Al contrario la brava Paola cimentandosi nella celebre “Estate” dei Negramaro tradisce il suo notevole talento.
Mara Maionchi, che aveva rivelato proprio a noi di Blog Tivvù durante l’intervista di invidiare a Morgan il talentuoso Marco, tratteggia un sagace ritratto del cantante.

E’ come se sul palco trasmetta tutti i suoi disturbi psicofisici.

La cosa divertente è che lei lo trova un pregio, effettivamente se si pensa a Leopardi o a Pasolini, si comprende l’immensità del complimento. Kiss di Prince calza a Marco come a Cenerentola la scarpetta di cristallo: fuori categoria. L’unica preoccupazione è verso il temuto MOIGE in quanto le ballerine facenti parte della performance hanno veramente dato il meglio, ma proprio il meglio, di loro.

Primo ballottaggio: Paola rischia l’eliminazione.

Fa il suo ingresso in studio Checco Zalone che, dopo un’illuminante parodia di Vasco Rossi, subentra a Renga come quarto giurato: Morgan cerca subito di metterlo a suo agio ficcandogli in bocca uno zuccherino all’assenzio.

Marco canta egregiamente Il nostro concerto di Bindi in una splendida atmosfera che evoca le sfarzose feste del Grande Gatsby. Raffinatissimo. Mara Maionchi si abbandona a lacrime di commozione e nostalgia in quanto conosceva bene lo sfortunato cantautore caduto vittima di pregiudizi ignobili a causa della sua omosessualità; condizione che Bindi pagò con una sorta di esilio dalle scene.
Le Yavanna intonano Pazza Idea snocciolando una performance sicuramente non eccelsa. Convince poco anche l’arrangiamento, che oserei definire tribale, di Gaudi.
Per Silver è proprio una serata senza parole, dopo le imprecisioni circa il testo del primo brano, con La donna cannone accade il peggio ovvero il black out. Il cantante si blocca, sussurra qualcosa di poco comprensibile, e resta muto finchè non giunge il ritornello dove cerca di riprendersi, con scarso successo. Il viso del ragazzo alla fine dell’esibizione è straziante, si sente mortificato, si percepisce la vergogna di aver sbagliato in maniera così lampante e il terrore di aver deluso Morgan. I giudici non infieriscono e anche Facchinetti lo difende a spada tratta, dicendo anche una parolaccia per l’occasione, ciò non evita al giovane di scoppiare in lacrime ed abbandonare il palco.

Segue una polemica innescata da Claudia Mori la quale continua a sostenere che i suoi colleghi giudici riservino le peggiori critiche per i suoi cantanti salvaguardando i propri. I toni si scaldano fino all’apogeo finale in cui si sente nitidamente la Maionchi asserire

Povera donna.

Presumo che la Mori non abbia sentito sennò si sarebbe scatenato l’inferno.

Chiude il secondo blocco Giuliano con Angel, definito da Zalone una spanna sopra gli altri. C’è solo un problemino: in che lingua ha cantato? Perché di certo non era inglese.

Riguadagna la scena l’indimenticato Damiano, in veste di ospite, che presenta il suo nuovo singolo che è una canzone che ricorda molto i lavori di Jovanotti.

Il secondo ballottaggio è particolarmente sofferto in quanto Facchinetti sbaglia a leggere affermando che sarà Silver a rischiare l’uscita, in realtà, le designate all’eliminazione, sono le povere Yavanna che si erano già abbracciate convinte di averla scampata. Dopo l’intervento riparatore della signora notaio si procede dunque all’ultima sfida.

Claudia Mori salva Paola mentre Mara Maionchi tutela le sue Yavanna… è tutto nelle mani del Castoldi che, con tempi biblici, grazia le Yavanna eliminando Paola.

Questo è ciò che fu.

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