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TuttoDante, Roberto Benigni torna stasera su RaiDue con il Canto XII

di Francesca Tordo

Pubblicato il 2013-03-06

Dopo l’esordio della passata settimana, su RaiDue, all’insegna di TuttoDante, lo spettacolo di Roberto Benigni dedicato alla Divina Commedia e frutto della registrazione dell’evento organizzato da Lucio Presta, con la produzione esecutiva di Arcobaleno Tre e prodotto dalla Melampo, andato in scena la scorsa estate a Firenze, in Piazza Santa Croce, anche nella prima serata …

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Dopo l’esordio della passata settimana, su RaiDue, all’insegna di TuttoDante, lo spettacolo di Roberto Benigni dedicato alla Divina Commedia e frutto della registrazione dell’evento organizzato da Lucio Presta, con la produzione esecutiva di Arcobaleno Tre e prodotto dalla Melampo, andato in scena la scorsa estate a Firenze, in Piazza Santa Croce, anche nella prima serata odierna si rinnova il secondo dei dodici appuntamenti in programma dedicati alla lettura e all’esegesi dei canti dell’Inferno, dall’XI al XXII.

La prima puntata era stata dedicata alla lettura, da parte del mattatore toscano, del Canto XI; stasera, si proseguirà con il Canto XII, portando quindi il telespettatore nel “profondo abisso per assistere a uno dei più grandi miracoli letterari di tutti i tempi”. In merito, Benigni ha commentato: “Siamo nel primo girone del settimo cerchio, quello dei violenti contro il prossimo, quello dei peccatori bestiali sommersi dal sangue, lo stesso sangue che in vita hanno versato. La violenza da loro commessa è talmente grave da venir trattati come bestie”.

L’attore spiega come quella di Dante sia una vera e propria geometria perfetta: “Se agisci bene sarai premiato se agisci male verrai punito”. Abituati all’orribile soperchio del puzzo (vv.4-5, Canto XI Inferno), Dante e Virgilio continuano il loro cammino reso tortuoso dalla frana di pietre rocciose e dalla resistenza del Minotauro: “Per incontrare Dio è necessario una sorta di battesimo nella fogna dell’umano”. Grazie ad una “sperimentazione linguistica senza pari Dante ci scuote, ci ritempra, ha fatto un libro difficile, ma sono proprio le cose più complicate ad essere salutari”, ha commentato ancora Benigni.

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