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Tutti contro Selvaggia Lucarelli: il nuovo sport del ‘radical chic di sinistra’ (o quasi)

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2014-11-19

Tutti contro Selvaggia Lucarelli. Questo è il nuovo sport nazionale del radical chic di sinistra che evidentemente non c’ha una cippa da fare tutto il giorno se non criticare la Lucarelli, evitare che il proprio nome sia accostato con il suo, fare finta di non leggerla mai ed evidenziare che per mostrare il cervello non …

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Tutti contro Selvaggia Lucarelli. Questo è il nuovo sport nazionale del radical chic di sinistra che evidentemente non c’ha una cippa da fare tutto il giorno se non criticare la Lucarelli, evitare che il proprio nome sia accostato con il suo, fare finta di non leggerla mai ed evidenziare che per mostrare il cervello non occorre anche far vedere le t*tte. Comunque se io avessi la fisicata della Lucarelli, vi dico spassionatamente che passerei le mie intere giornate nuda, credetemi.

Fatta questa premessa che mi potevo risparmiare, chi mi legge sa la profonda simpatia che nutro nei confronti di Selvaggia, come sa bene che, quando scrive qualcosa che reputo fuori luogo non mi sono mai tirata indietro nello scriverne a sfavore. Però perdonatemi, prima Enzo Miccio e Sandro Mayer, poi Toni Servillo, Christian De Sica e adesso Giampiero Mughini. Ricapitolando, in breve, lo scorso sabato Selvaggia ha presentato il libro di Emis Killa al teatro Parenti, dove, nello stesso posto c’era anche Toni Servillo che raccontava Moliere.

Fin qui tutto molto interessante se non fosse che, Servillo, con l’innata simpatia che lo contraddistingue avvicinato da un giornalista di Dagospia gli nega una foto ed aggiunge che non gradisce essere accostato ai nomi della Lucarelli e di Killa. Ovviamente l’accaduto viene commentato su Facebook, sia da Selvaggia, pubblicamente sulla sua pagina Facebook, sia (precedentemente) dalla giornalista Viviana Musumeci che apostrofa Servillo come “spocchioso” (come darle torto).

Da quel momento Christian De Sica decide non solo di intervenire nella conversazione, ma anche di sparare a zero contro la Lucarelli e di stendere un tappeto rosso virtuale a Servillo.  “Servillo è un grande attore il resto è solo niente. E devono imparare a vivere, non siamo stanchi di Servillo siamo stanchi dei maleducati. Servillo è un gran signore e la Lucarelli è quello che è… Sicuramente saranno stati maleducati e chiassosi come sempre. Pensa tu se Servillo rosica… casomai è quella mezza calza che si ostina a voler fare un mestiere che non le appartiene…” scrive De Sica arrabbiato manco la Lucarelli gli avesse scippato una parte in teatro a colpi di borsettate.

Successivamente De Sica nega anche di leggere la blogger quando in realtà nel 2009 (qui copio ciò che ha scritto Selvaggia): “Chiamò i vertici di un’azienda con minacce di andare per vie legali per un mio pezzo su Italia oggi che non le era piaciuto. Sono passati 5 anni ma vedo che non le è passata. Si tranquillizzi, che certi reati cadono in prescrizione. Non le hanno dato il 41 bis per Natale in India, per cui sia meno severo chi commette peccati veniali”.

Ovviamente questa faccenda è diventata presto di dominio pubblico e, a poche ore di distanza anche Giampiero Mughini ha voluto dire la sua scrivendo addirittura una lettera a Dagospia:

Premetto che io reputo De Sica figlio un attore eccezionale, non fosse ingombrato dall’ombra del padre e dal suo strepitoso successo popolare. Se il cinema italiano non fosse quella povera cosa che è, De Sica jr avrebbe potuto fare faville, e a parte i “Cinepanettoni” con cui ha fatto i miliardi e sui miliardi nessuno ci sputa.

Per poi aggiungere:

Non che io abbia nulla contro la Lucarelli, di cui leggo che scalcia De Sica da cima a fondo. E anche se non capisco bene perché la Lucarelli, che si reputa una scrittrice coi fiocchi, esibisca così tanto le sue t*tte sul web e dintorni. Nella storia del mondo le t*tte sono state importantissime, epperò la letteratura e il giornalismo sono una cosa un tantino diversa.

E interrogarsi:

Non credo che nel caso della Yourcenar o della Némirovsky, t*tte e letteratura abbiano dialogato tanto quanto la Lucarelli vorrebbe. Ma non è questo il punto. Libero ognuno di battagliare contro ognuno, come squallidamente avviene sul web ogni nanosecondo che Dio manda in terra.

Io mi chiedo, ma voi intellettuali chic di sinistra, non c’avete proprio, ma proprio nulla da fare tutto il giorno? Ma la vostra spocchia non potrebbe calpestare cause (e terreni) più interessanti? Guarda caso poi, da Miccio, a Mayer, Servillo, De Sica e Mughini tutti uomini a ‘sto giro… com’è? Spero che la spiegazione sia da associare alla solidarietà femminile che sta incominciando ad emergere nei confronti di una donna che – via piaccia o meno – oltre ad essere bella – mi dispiace per voi tutti – è anche molto intelligente. Fatevene una ragione su… “Pensate alla salute!” (cit. Enzo Miccio).

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