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Tommaso Zorzi commenta Cristina D’Avena e l’esibizione per Giorgia Meloni: la cantante interviene

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2022-12-15

Polemica fiume nei confronti di Cristina D’Avena. La cantante della sigle TV più amate dai bambini, ha accettato di cantare alla kermesse di Fratelli d’Italia davanti a Giorgia Meloni (da sempre “nemica” della comunità LGBTQ+ che la cantante, invece, dice di sostenere da anni). In merito è intervenuto pure Tommaso Zorzi su Twitter. Tommaso Zorzi …

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Polemica fiume nei confronti di Cristina D’Avena. La cantante della sigle TV più amate dai bambini, ha accettato di cantare alla kermesse di Fratelli d’Italia davanti a Giorgia Meloni (da sempre “nemica” della comunità LGBTQ+ che la cantante, invece, dice di sostenere da anni). In merito è intervenuto pure Tommaso Zorzi su Twitter.

Tommaso Zorzi commenta Cristina D’Avena

“Ho appena capito perché Cristina D’Avena il gatto lo voleva nero”, ha scritto Tommaso Zorzi su Twitter. Alcuni fan della cantante hanno fatto notare al conduttore che la canzone da lui citata non appartiene alla regina delle sigle TV (anche se l’ha più volte cantata).

Tuttavia, l’intento di Zorzi era chiaramente un altro: evidenziare l’incoerenza di fronte a questa scelta. 

Mettere la testa sotto la sabbia, come hanno fatto i fan della D’Avena, non serve proprio a nulla.

Personalmente Cristina D’Avena può andare a cantare dove vuole, ci mancherebbe. Il punto è uno: sostenere la comunità LGBTQ+ e poi esibirsi di fronte ad un pubblico che, se potesse, ci vorrebbe morti per il nostro orientamento sessuale, non è certo il massimo della vita, diciamolo senza ipocrisie.

Cristina D’Avena, dopo la polemica, ha deciso di rompere il silenzio:

Cari amici, ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta.

Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà. Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera.

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