logo

Tiziano Ferro, lettera choc “ero alcolista e volevo morire: la mia infelicità in 5 parole”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-10-15

Tiziano Ferro apre ancora una volta il suo cuore e dimostra di essere fragile ed al tempo stesso coraggioso. Con una toccante lettera il cantautore ha raccontato la sua esperienza alle prese con l’alcolismo. Un modo per aiutare coloro che sono ancora dentro questo abisso ad uscire da una dipendenza che ha travolto anche Ferro …

article-post

Tiziano Ferro apre ancora una volta il suo cuore e dimostra di essere fragile ed al tempo stesso coraggioso. Con una toccante lettera il cantautore ha raccontato la sua esperienza alle prese con l’alcolismo. Un modo per aiutare coloro che sono ancora dentro questo abisso ad uscire da una dipendenza che ha travolto anche Ferro ma dalla quale è riuscito ad uscirne. E’ dedicata proprio a Tiziano Ferro la copertina di 7, il magazine del Corriere in edicola e sul digital edition domani, venerdì 16 ottobre. E proprio a 7 ha affidato la sua confessione choc ma al tempo stesso importante.

Tiziano Ferro, la coraggiosa lettera

Con coraggio Tiziano Ferro ha svelato un altro tassello della sua vita, dimostrando la sua estrema fragilità e la sua forza:

Una sera la band mi convinse a bere. E da lì non mi sono fermato più. Bevevo quasi sempre da solo, l’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a voler morire sempre più spesso. Ho perso occasioni e amici. Io ero un alcolista.

La sua esperienza Tiziano ha deciso di fissarla nel film-documentario disponibile dal prossimo 6 novembre su Prima Video in concomitanza con l’uscita di “Accetto miracoli: l’esperienza degli altri”, il suo primo album di cover.

Nel documentario Tiziano Ferro tira tutto se stesso fuori, mostrandosi in tutta la sua estrema fragilità. Il motivo della sua infelicità? L’artista lo riassume in cinque parole:

Alcolista, bulimico, gay, depresso, famoso. Pure questo, famoso, mi sembrava un difetto, forse il peggiore.

Forse il suo vero coming out totale arriva proprio adesso. Alla vigilia del film sulla sua vita, Ferro confessa:

Non sono mai stato il primo della classe, ero anonimo, non bello, per niente atletico, anzi grasso, timido, i ragazzi mi chiamavano ciccione, femminuccia, sfigato. Aspettavo che qualcuno intervenisse per difendermi, ma non succedeva mai. Vivevo perennemente frustrato, incazzato e anche umiliato. Poi ho cantato per la prima volta e il mondo è cambiato. La musica era l’unica cosa che avevo, un canale per esprimermi in un mondo nel quale non mi riconoscevo.

Tiziano ha dovuto affrontare il peso (passando da 111 a 70 chili), la sua omosessualità (i discografici premevano al fine di affiancargli una fidanzata di comodo), fino al rifiuto e alla decisione di fare coming out circa 10 anni fa.

Potrebbe interessarti anche