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Tg1, il tg che fa(bbrica la) notizia?

di Davide Longo

Pubblicato il 2010-03-26

Recita la Carta dei Doveri dei Giornalisti (1993): “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dalla osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto sostanziale dei fatti, osservati i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere …

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Recita la Carta dei Doveri dei Giornalisti (1993): “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dalla osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto sostanziale dei fatti, osservati i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori. Giornalisti ed editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione tra giornalisti ed editori e la fiducia tra la stampa e i lettori.”

Questo piccolo cenno della deontologia professionale del giornalista può aiutarci a capire forse il grande numero di critiche che sono state mosse al Tg1 da molti telespettatori nelle ultime settimane.

Innanzitutto parliamo della libertà di informazione: prevista come diritto dalla carta dei doveri pare che non sia del tutto salvaguardata all’interno del telegiornale della più grande rete della tv pubblica italiana. Infatti vi sono fior fior di testimonianze (alcune rese disponibili dai film “Citizen Berlusconi” e “Viva Zapatero”) di giornalisti che denunciano pressioni e censura all’interno dei Tg Rai in quantità considerevole da qualche anno a questa parte. È un fatto allarmante: come può un giornalista fare bene il suo lavoro se sottoposto a pressioni e censura?

Per non parlare poi del punto successivo, ossia del rispetto sostanziale dei fatti cui il giornalista deve attenersi. Ricordiamo ad esempio che circa un mese fa il Tg1 diede una notizia che suonava pressappoco così: “L’avvocato Mills è stato assolto dall’accusa di subita corruzione…”. Piccolo appunto: mr. Mills è stato prescritto, non assolto. Con l’assoluzione c’è la dimostrazione dell’innocenza dell’imputato, mentre la prescrizione viene attuata se l’imputato è colpevole ma sono decaduti i termini di tempo entro i quali poteva essere condannato.

È questa l’attinenza ai fatti presentata dal Tg1? Inoltre, in piena violazione della Carta dei Doveri, questo grave errore non è stato assolutamente rettificato dal Tg in questione.

Punto terzo: dov’è la promozione della cooperazione tra giornalisti, quando non si difendono i propri colleghi oscurati senza motivo alcuno per circa tre settimane? Non abbiamo sentito Minzolini levarsi contro la direzione a difesa di colleghi che non avevano colpa alcuna se non quella di fare informazione.

Ovviamente in Rai ci sono moltissimi giornalisti capaci, che fanno il proprio lavoro con passione, e per questo pare evidente come il problema sussista a livello direzionale piuttosto che a quello meramente giornalistico. Certo, l’autocensura non aiuta in questo caso, ma la speranza è l’ultima a morire: non resta che centellinarla con parsimonia.

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