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Tarallo parla di Rosalinda Cannavò (ancora) senza contraddittorio: Giletti porta in TV una sola verità

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2021-06-07

Alberto Tarallo ospite dell’ultima puntata di Non è l’Arena in onda su LA7, ha nuovamente parlato dell’AresGate e di Rosalinda Cannavò. Massimo Giletti lo ha accolto in studio senza contraddittorio, da solo con la sua verità. Tarallo parla di Rosalinda Cannavò: “Sporca storia di soldi, una setta” Ed infatti, almeno in sovraimpressione, si leggeva “la …

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Alberto Tarallo ospite dell’ultima puntata di Non è l’Arena in onda su LA7, ha nuovamente parlato dell’AresGate e di Rosalinda Cannavò. Massimo Giletti lo ha accolto in studio senza contraddittorio, da solo con la sua verità.

Tarallo parla di Rosalinda Cannavò: “Sporca storia di soldi, una setta”

Ed infatti, almeno in sovraimpressione, si leggeva “la versione di Alberto Tarallo” in quanto, come detto anche da Rosalinda Cannavò intercettata a marzo dalla giornalista del programma, lei ha già detto ciò che doveva nelle sedi opportune.

Tarallo ha anche parlato dello stupro di Rosalinda, toccando un tema delicatissimo: “A noi ha raccontato un’altra storia…”, ha affermato.

Poi ha aggiunto:

L’abbiamo aiutata perché non aveva amici, la invitammo la prima volta un weekend e Teo con gli occhi lucidi mi disse: “Questa ragazza hai tanti problemi, ha dei segni di autolesionismo sul corpo”. Ci raccontò che era stata vittima di uno stupro. Lei ha parlato al Grande Fratello ha parlato di qualcuno vicino ai famigliari, ma a noi ha raccontato un’altra storia

Ha detto che era stata invitata a casa da un amico di scuola. Io e Teo abbiamo pianto. A questo punto non so chi sia Adua. Quello che posso dire è che tutte le persone ospiti da noi a Zagarolo ne parlano come dell’esperienza più bella della loro vita.

Uno stupro resta tale signor Tarallo. Cosa importa chi è stato e dove è accaduto? “Distorcere” la realtà può fare parte del processo di guarigione, della volontà di sopravvivere al dolore, edulcorare i dettagli per renderlo sopportabile. 

Non vedo come questa terribile esperienza debba essere riportata a galla pubblicamente senza una motivazione chiara, precisa e influente. 

Perché Giletti non ha chiesto a Rosalinda Cannavò di presenziare in studio? No, questo non è avvenuto (per la seconda volta). Tarallo era da solo senza nessuno che potesse dire o sostenere il contrario.

Dopo aver letto un post pubblicato dalla Cannavò su Instagram, ha commentato:

Tutti mi dicono che devo distruggerla, ma io non riesco ad odiarla. Le ho voluto veramente tanto bene. Io ho delle idee molto precise. Adua è una ragazza molto fragile. Io credo che lei sia entrata in un gioco più grande di lei. Credo che lei non si sia resa conto del male che mi ha fatto e che fa anche a Teo. Perché credo che Teo si stia rivoltando nella tomba. Lei sa benissimo che il nostro era un amore grandissimo e a lei abbiamo dato solo amore. 

Forse le hanno detto qualcosa. Hanno anche detto che io e Teo non stavamo più insieme. Questa è la cosa più grave, perché Teo non c’è più e vogliono rubarmi l’amore della mia vita. Teo mi ha amato fino all’ultimo istante di vita. Io ho tanti sensi di colpa perché forse avrei dovuto essere più dolce con lui. Ma sono convinto che ci siamo amati fortemente, la nostra è stata una grande storia d’amore. Vogliono togliermi anche questo. 

Prego Adua, se veramente vuole bene a Teo, di dire tutta la verità. Io lo so cosa c’è dietro: è una sporca storia di soldi, di una persona che non era riuscita a ingannare Teo. Quella era veramente una setta

Adua è uno strumento. Teo è stato la mia vita, non posso pensare che ci siano persone così malvagie dentro che possano farmi una cosa così. Non sto bene di salute e devo gridare la mia verità perché potrebbe anche venirmi un ictus o un infarto e rimarrebbero tutte quelle menzogne.

Alberto Tarallo non ha aggiunto molto a ciò che era stato già detto se non un nuovo “quadro” personale di Rosalinda Cannavò che non ha avuto modo di intervenire per la seconda volta di fila.

Fin da piccoli ci insegnano a non parlare di chi non è presente, ma l’acqua del proprio mulino viene prosciugata dagli assetati. 

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