Tamarreide: la prima puntata tra omofobia e ignoranza. E’ proprio questa la TV che vogliamo?

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Ieri sera è andata in onda su Italia 1, la prima puntata di Tamarreide. Un programma che non può essere definito un reality (per la mancanza di una vera diretta) e non può nemmeno definirsi un buon progetto.

Io di tamarri ieri non ne ho visto nemmeno uno,  non so voi.



Ho visto tanta ignoranza questa sì, ho visto superficialità, ho visto mamme ridere di gusto affermare: “Mia figlia dovrebbe andare a scuola, ma non ci va!”.

La figlia in questione però, tale Cristiana 19enne di Milano, ė sbarcata sul pullman dei truzzi nel peggiore dei modi. Ovviamente, il momento clou si è raggiunto quando ha insultato Antonio per il suo lavoro (il ragazzo, fa il contadino in Sicilia). Ma lei lo faceva in perfetto stile Kate Moss con un pizzico di Naomi Campbell e una spruzzatina da seconda classificata a La Pupa e il secchione. Ubriaca, bella (?) e dannata.



Durante una prova però, ha rischiato di essere strozzata da Melissa, esasperata dalle continue offese (da “sei un cesso” a “sei grassa”).

Momenti di altissima televisione. Ovviamente la 19enne dall’ormone dannato ha copulato con Claudio, il tamarro più figo (in base alla loro classifica ovviamente…) dopo 48 ore, affermando poco dopo, di essere un po’ pentita.

Che carina! La gggiovane con i sensi di colpa e i valori ben radicati dalla vita in giù.

Per il resto? Abbiamo assistito ad uno spogliarello dei quattro omini tamarri, capitanati da Manuel, il re dello strip tease (?) e del tennis. Di giorno bravo ragazzo e di notte diabolico e selvaggio spogliarellista in maschera.

Ovvio, dopo l’esibizione ha limonato senza alcun motivo con una squinzia nelle vicinanze, sotto gli occhi gelosi di Marika.

Ignoranza, razzismo e omofobia, ecco la prima puntata di Tamarreide: “Manuel è un po’ effeminato. Sembrava un ricchione. Io non ho niente contro i ricchioni, però hanno fatto bene a urlargli frocio”, “Torna a casa tua a fare il contadino” e paroline simili, tutte o quasi uscite dalla soave boccuccia di Cristiana, senza diploma e probabilmente senza (o con poca) dignità.

Salviamo per il momento l’Angela Cavagna de noantri, all’anagrafe Angelica e la romagnola Melissa che, invece di buttarsi nella mischia, preferisce farsi i fatti suoi… Come darle torto? Promosso anche Antonio, dalla Sicilia con furore e con l’umiltà di chi si alza alle sei del mattino per guadagnarsi il pane.

Fiammetta Cicogna, poteva anche non esserci, del resto, la parte della controfigura le calza a pennello (anche con Wild il ruolo era pressappoco lo stesso), un piccolo salto in avanti, almeno stavolta poteva farlo, no? L’unica affermazione degna di nota che ricordo è: “C’è un tamarro in ognuno di noi!”.

Siamo proprio sicuri? Io direi proprio di no…