logo

Suicidio Teodosio Losito, straziante lettera d’addio al compagno Alberto Tarallo: “Perdonami se potrai…”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-10-05

“Questa è la lettera di addio di Teo. Spiega molte cose”. La parte più intensa e commovente dell’intervista di Alberto Tarallo, ospite di Non è l’Arena da Massimo Giletti, ha visto il produttore cinematografico rigettare l’accusa choc di Adua Del Vesco e Massimiliano Morra: quella di istigazione al suicidio. Alberto Tarallo e la lettera d’addio …

article-post

Questa è la lettera di addio di Teo. Spiega molte cose”. La parte più intensa e commovente dell’intervista di Alberto Tarallo, ospite di Non è l’Arena da Massimo Giletti, ha visto il produttore cinematografico rigettare l’accusa choc di Adua Del Vesco e Massimiliano Morra: quella di istigazione al suicidio.

Alberto Tarallo e la lettera d’addio di Teodosio Losito

E’ questo che non posso perdonare, il resto è folklore. Non posso tollerarlo questo, io che non vado mai in televisione sono venuto qui per questo”, Alberto Tarallo è un uomo visibilmente provato quando parla del suicidio del compagno Teodosio Losito, al suo fianco da oltre vent’anni. Il produttore continua:

Non solo loro (Adua e Massimiliano, ndr) gli ideatori di tutto questo, ma chiedo anche a quelle persone che come delle belve fiutano la pista e spingono l’acceleratore su questa cosa, parlando di sette, di messe nere: ma non si rendono conto che dietro c’è una persona che tutte le mattine deve trovare un motivo per alzarsi e che è dentro ad una sofferenza così lacerante? Non gliene frega proprio niente? Per avere un punto di share in più assassinerebbero chiunque e questo mi fa schifo, questo sistema mi fa veramente ribrezzo e anche le persone che lo operano mi fanno un po’ senso.

Fino alla lettura della commovente missiva d’addio del suo compagno:

Alberto, non sai quanto sono dispiaciuto per te, per questo epilogo che ti farà soffrire. Non avere rimpianti e rimorsi in futuro, questa è una mia scelta e tu non hai colpe. E’ un pensiero che da mesi non mi ha mai abbandonato, si è ripresentato e l’ho annullato, ma oggi sta vincendo lui. Sono io che ho rimorsi e rimpianti, ma non posso tornare indietro e non riesco ad andare avanti. E’ un anno che combattiamo contro i mulini a vento e mi sono spesso appoggiato alla tua forza. Io ho vissuto come se avessi avuto l’anestesia che scorreva nelle vene. I miei errori di scelte sbagliate, quelle nei tuoi confronti, hanno creato un carico di insicurezza per come agire. Ho sbagliato soprattutto con te, i dubbi che ho potuto avere negli anni scorsi li ho cancellati proprio nel momento più difficile complicato e questo mi fa sentire ancora più una merd* verso di te.

Mi, ci hanno preso per il cul*, hanno usato una cattiveria più estrema per farmi e farci del male e ancora non riesco a capirne il motivo. Come da prassi si è creato il vuoto intorno a me, a noi. il carro non è più quello dei vincenti. A chi abbiamo dato tutto di noi stessi ci ha sputato in faccia e oggi giudica e siamo dei rami secchi. Che pena. Sono stanco di vivere nello squallore degli altri e sentirmi fuori luogo in imbarazzo con te o per me stesso. E’ una vergogna insopportabile a volte ingestibile.

I miei sensi di colpa verso di te sono dolorosi che mi spezzano il cuore, da solo avrei sopportato meglio di più. Vedere te che amo e ora immensamente più di prima, che sei coinvolto in questo mio fallimento tuo malgrado, mi dilania la mente e il corpo. Perdonami se potrai, perché credo che dove andrò col tuo perdono per trovare forse un po’ di serenità.

Ti amo. Teo

Potrebbe interessarti anche