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Speciale “Vent’anni dopo”, stasera su RaiTre il documentario su Rosaria Schifani “Ho vinto io” e Lucarelli Racconta “Il segreto di Borsellino”

di Francesca Tordo

Pubblicato il 2012-05-21

A distanza di vent’anni dall’attentato a Giovanni Falcone, nel corso del quale persero la vita anche la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Mortinaro e Vito Schifani, RaiTre propone nella prima serata odierna un doppio appuntamento all’insegna del documentario “Ho vinto io” e, a seguire, con la trasmissione Lucarelli …

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A distanza di vent’anni dall’attentato a Giovanni Falcone, nel corso del quale persero la vita anche la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Mortinaro e Vito Schifani, RaiTre propone nella prima serata odierna un doppio appuntamento all’insegna del documentario “Ho vinto io” e, a seguire, con la trasmissione Lucarelli Racconta intitolata “Il segreto di Borsellino”.

Il documentario, in onda a partire dalle ore 21:10 sulla terza rete Rai, vedrà protagonista Rosaria Schifani, una donna coraggiosa entrata a far parte dell’immaginario collettivo per quel suo messaggio di dolore rivolto ai mafiosi, davanti alla bara del marito Vito, uno degli agenti della scorta del giudice Falcone, che perse tragicamente la vita insieme ad altri due colleghi. Quella frase, “Vi perdono ma vi dovete inginocchiare…”, risuona ancora oggi, forte più che mai, a distanza di due decenni.

Rosaria, nel corso del documentario di Felice Cavallaro per la regia di Fabio Vannini, ha deciso, a distanza di venti anni, di fare fino in fondo i conti con se stessa e con le sue emozioni, tornando sui luoghi della tragedia, raccontandoci in prima persona, una storia di dolore e di coraggio, la storia di una donna che, lasciando Palermo, la sua città, ha saputo offrire al figlio (oggi Emanuele ha vent’anni e nessun ricordo del padre) e a se stessa una nuova opportunità di vita.

Rosaria non ha mai smesso di cercare i  “perché” della mafia e, dopo vent’anni, la sua analisi del fenomeno che le ha stravolto l’esistenza è amara e disincantata. Oggi, come ieri, non crede che i mafiosi possano pentirsi ma a loro vuole dire che lei, con grande fatica, ha saputo ricostruire la sua vita, mentre loro restano avvolti in una spirale di morte, senza speranza.

A seguire, andrà in onda a partire dalle ore 22:15 una nuova puntata di Lucarelli Racconta, dal titolo “Il segreto di Borsellino”. Il servizio è realizzato da Carlo Lucarelli, Giuliana Catamo, Paola De Martiis, Alessandro Patrignanelli. Con queste parole Lucarelli presenta l’inchiesta:

Ricordare fatti del passato, in questo paese, non è mai soltanto fare memoria.

Lo sarebbe se questi fatti appartenessero davvero al passato, alla storia, conosciuti, spiegati, analizzati e risolti. Allora potremmo raccontarli cercandoci dentro stimoli per il futuro, celebrandone i protagonisti positivi e censurandone quelli negativi, tutti e due come si meritano. Insomma, potremmo fare quello che si fa con la storia antica, la cui trama è fatta di fili annodati come quelli di un tappeto su cui camminare e andare avanti.

Ma i fatti della nostra storia – sia quella recente che quella, appunto, antica – non sono mai così conosciuti, spiegati, analizzati e risolti da poter essere trattati così. Quei fatti mantengono tanti punti oscuri, tanti fili che si perdono da qualche parte, senza nodi, tanti misteri che gravano sul presente. Raccontarli significa portare avanti una trama che non finisce mai.

E così per gli omicidi e le stragi del ’92 e del ’93, per Giovanni Falcone e soprattutto per Paolo Borsellino: raccontarne la storia non può ancora essere una celebrazione e uno stimolo, ma sempre un’indagine.

Ce ne accorgiamo anche noi tutte le volte che cerchiamo di farlo. Ad ogni puntata che abbiamo dedicato a queste vicende, ogni volta che tornavamo ad occuparcene, dovevamo aggiungere fatti, notizie e dubbi in più rispetto alla puntata precedente. E lo sviluppo delle inchieste più recenti ci fa pensare che da raccontare ne avremo ancora tanto.

Perché in questo strano Paese il passato non solo è sempre presente, ma riesce ad essere anche futuro.

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