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Silvia Romano in Italia: “Ho chiesto io il Corano e mi sono convertita all’Islam, nessun matrimonio”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-05-10

Silvia Romano, la cooperante italiana liberata dopo 18 mesi in Africa è atterrata nel primo pomeriggio odierno a Ciampino, con un volo militare diretto da Mogadiscio. La giovane donna è scesa dall’aereo sorridente, mentre indossava uno “jilbab”, l’abito delle donne somale. In apertura di Live Non è la d’Urso, nella prima serata di oggi, il …

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Silvia Romano, la cooperante italiana liberata dopo 18 mesi in Africa è atterrata nel primo pomeriggio odierno a Ciampino, con un volo militare diretto da Mogadiscio. La giovane donna è scesa dall’aereo sorridente, mentre indossava uno “jilbab”, l’abito delle donne somale. In apertura di Live Non è la d’Urso, nella prima serata di oggi, il ministro Di Maio in collegamento con Barbara d’Urso ha commentato la bella notizia giunta oggi, confermando che già da alcuni mesi era nell’aria, pur non avendo potuto dir nulla neppure ai genitori di Silvia Romano.

Silvia Romano in Italia: le sue parole agli inquirenti

Parlando con gli inquirenti che ora indagano sul suo sequestro, Silvia Romano ha confermato di essersi convertita all’Islam. A tal proposito ha raccontato, come riferisce TgCom24:

E’ successo a metà prigionia, quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata.

La giovane cooperante ha ammesso di stare bene sia fisicamente che psicologicamente, si è detta serena ed ha spiegato di essere sempre stata trattata bene:

Mi hanno assicurato che non sarei stata uccisa e così è stato, non ho subito violenze.

Silvia ha anche spiegato di aver spesso cambiato luoghi di prigionia:

Avvenivano spesso i trasferimenti. Sono stata portata sempre in luoghi abitati, non sono mai stata legata, ho cambiato quattro covi. Mi chiudevano in stanze di abitazioni, sono sempre stata da sola, non  ho visto altre donne.

In merito ai suoi carcerieri, ha aggiunto:

Loro erano armati ed a volto coperto, ma sono sempre stata trattata bene ed ero libera di muovermi all’interno dei covi, che erano comunque sorvegliati.

Infine, sul tema conversione all’Islam ha raccontato come ciò è avvenuto, in modo assolutamente volontario:

In questi mesi mi è stato messo a disposizione un Corano e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un po’ di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi […] Non c’è stato alcun matrimonio né relazione, solo rispetto.

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