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Serata genitori. Anche per chi non lo è: Mamma ho preso l’aereo; Sos tata; Adolescenti: istruzioni per l’uso

di Vincenzo Pastore

Pubblicato il 2010-04-09

Tipica serata da: vediamo chi ha scelto di diventare genitore in quante lingue benedice quella scelta. Sostituire a piacere il termine “benedice” con ogni altro di vostro gradimento. La7. Ore 21:00 circa. Inizia Mamma ho preso l’aereo, ossia come diventare genitori (volendolo), in appena 30 minuti (per chi scrive, mentre per i protagonisti a volte …

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Tipica serata da: vediamo chi ha scelto di diventare genitore in quante lingue benedice quella scelta. Sostituire a piacere il termine “benedice” con ogni altro di vostro gradimento.
La7. Ore 21:00 circa. Inizia Mamma ho preso l’aereo, ossia come diventare genitori (volendolo), in appena 30 minuti (per chi scrive, mentre per i protagonisti a volte si parla di anni persi girovagando in Buro-Cràzia).
Si tratta di una docu-fiction che racconta il percorso fatto da una coppia nell’adozione internazionale. Nella puntata di ieri sera, la coppia è romana (o limitrofa) e l’adozione riguarda due fratellini (maschio di 9 e sorella di 7) del Perù. I prossimi genitori sono al settimo cielo. Mostrano le foto dei bimbi e si preparano al viaggio. Dovranno restare in Perù per più di 30 giorni. La puntata scorre liscia. I genitori incontrano i loro ragazzi e scatta subito una simpatia. Coccole, regali, sorrisi, regali, lacrime, regali. Il consumismo è qualcosa che fa ormai parte di noi, non c’è niente da fare. La trasmissione scorre via veloce e infatti mostra poco della permanenza dei genitori in Perù. Le altre trasmissioni che avevo seguito erano più dettagliate. Ad ogni modo la buona notizia è che l’adozione riesce e tutti e 4 ritornano in Italia. Ma c’è una sorpresa finale: la neo famiglia corre ad incontrare i protagonisti di un’altra adozione (mostrata qualche puntata fa), di una coppia sempre laziale che aveva adottato 3 fratellini (altri 2 erano stati affidati ad una seconda coppia). Ringrazio Dio di non avere il diabete e sorrido. Sono persone che ammiro profondamente perché l’adozione si sceglie. Mentre, troppo spesso, le nascite capitano.

Per farmi passare questo buonismo, proseguo su La7 e mi guardo le pesti de Sos tata. Nella puntata di ieri sera c’è una coppia di Foligno alle prese con un bimbo di 4 anni (che quando non picchia la mamma, la riempie amorevolmente di parolacce), e un secondo i 11 mesi. La coppia vive con nonna e parenti vari. Una sorta di comune che non aiuta il regolare sviluppo del nucleo familiare del piccolo Eco che si esprime in italiano. Volgare, naturalmente.
Ma arriva la Tata più esperta che risolve ogni cosa: il bimbo di 11 mesi, in nemmeno 1 giorno, smette di farsi dare la pappa dalla mamma e da solo brandisce una coscia di pollo, fiero e curioso. Quello di 4 anni mi fa riflettere. Mi avvicina a quei genitori che ci pensano ancora prima di fare il grande passo. La puntata scorre tra un fiume di offese che il pargolo sparge per la campagna, tra le lacrime di una mamma che non riesce a venirne a capo e un papà che è sempre in giro con il camion. Ma la Tata è una tosta. Il fatto che sia arrivata in paese con una sorte di carrettino siciliano non deve ingannare. Con due, tre dritte (a me sarebbe venuto anche qualche bel rovescio, lo ammetto), tutto si risolve. Il bimbo diventa più educato, mangia da solo e chiede addirittura scusa alla mamma dopo un bel vaffa. E vissero felici e contenti. Ma anche io, devo dire la verità.

Decido di proseguire. Mi guardo Adolescenti: istruzioni per l’uso. Piccola delusione: è una replica. Trattasi di una ragazza che scoprirà la sua passione per la scrittura e che inciderà anche alcuni suoi versi con un cantante (che non conosco nel modo più assoluto).

Che dire? Una bella serata all’insegna della voglia di creare una famiglia e di risolvere i problemi che possono nascere al suo interno.

Bello osservare tutto da moooolto lontano.

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