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Sardine ad Amici 19, Lorenzo Donnoli commuove: “Io autistico e gay, ho pensato che era meglio morire”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-02-29

L’apertura del serale di Amici 19 con la prima puntata è stata affidata alle tre giovani Sardine, Mattia Santori, Jasmine Cristallo, Lorenzo Donnoli. Ciascuno di loro ha riservato un momento toccante e a grande impatto emotivo, usando parole semplici, indipendentemente dagli ideali politici, capaci di giungere però come un pugno nello stomaco. Il loro intervento …

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L’apertura del serale di Amici 19 con la prima puntata è stata affidata alle tre giovani Sardine, Mattia Santori, Jasmine Cristallo, Lorenzo Donnoli. Ciascuno di loro ha riservato un momento toccante e a grande impatto emotivo, usando parole semplici, indipendentemente dagli ideali politici, capaci di giungere però come un pugno nello stomaco. Il loro intervento contro l’odio è stato però molto chiacchierato sul web, soprattutto da coloro vicini alla Lega, per via della scelta di Maria De Filippi di dare spazio ad un Movimento anti Salvini.

Sardine ad Amici 19, Jasmine Cristallo

A prendere per prima la parola è stata la giovane mamma 39enne Jasmine Cristallo, coordinatrice calabrese del Movimento delle sardine, che ha esordito:

Non avrei mi pensato di essere qui, forse perchè non so ballare. Ho tanta paura, è un sentimento che abita in tutti noi. E’ un sentimento che ci salva la vita. Ma dobbiamo fare attenzione perchè c’è chi usa la paura per ottenere consensi e a questo dobbiamo dire basta, dobbiamo coltivare bellezza, perchè la bellezza salverà il mondo.

Lorenzo Donnoli commuove

Spazio poi al 28enne Lorenzo Donnoli, affetto da sindrome di Asperger:

Non è facile essere se stessi soprattutto se sei autistico… e pure gay. Io ho pensato ad una cazzata che era meglio morire piuttosto che essere se stessi e invece no! E’ una figata essere se stessi. In un mondo in cui una ragazzina come me, Greta viene sbeffeggiata per la sua condizione, in un’Italia dove io potrei tornare a casa e trovarmi bottigliate addosso, in un mondo dove un bambino viene ritrovato in mare con la sua pagella cucita in tasca, noi non possiamo rimanere immobili. Cambiare noi stessi è gratis. Ci sono due cose che ci salvano, la conoscenza e l’amore.

La chiusura con Mattia Santori

L’ultima parola è stata di Mattia Santori, fondatore delle sardine, il quale ha chiosato:

Ottant’anni fa una ragazzina in un campo di concentramento sognava di essere una farfalla, negli stessi anni L’Italia sognava una Costituzione, qualche anno dopo un altro uomo sognava l’uguaglianza tra bianchi e neri. Tutte queste persone avevano in comune la paura, la paura che segna il passaggio dall’ordinario allo straordinario. Anche noi abbiamo avuto paura di portare in piazza un messaggio diverso. Abbiate paura ma superatela ogni giorno perchè la bellezza è a portata di mano.

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