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Sanremo 2020, Junior Cally: Levante e Irene Grandi si schierano

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-01-25

Le polemiche su Sanremo 2020 sono alla base di questa 70esima edizione in partenza. Tra le controversie sessiste con protagonista Amadeus ed i testi di Junior Cally, i principali argomenti di discussione si discostano dalla musica e mettono al “centro” altre cose. Sanremo 2020, Levante e Irene Grandi si schierano con Junior Cally In questi …

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Le polemiche su Sanremo 2020 sono alla base di questa 70esima edizione in partenza. Tra le controversie sessiste con protagonista Amadeus ed i testi di Junior Cally, i principali argomenti di discussione si discostano dalla musica e mettono al “centro” altre cose.

Sanremo 2020, Levante e Irene Grandi si schierano con Junior Cally

In questi giorni, varie testate giornalistiche hanno chiesto il parere anche agli altri cantanti in gara. Levante, per esempio, si è disposta dalla parte di Junior Cally: “Che il linguaggio dell’hip hop sia estremo, violento, anche sessista, lo sappiamo dagli anni ’80. Se ne accorse perfino l’Ariston con le polemiche che accompagnarono l’arrivo di Eminem nel 2001”.

La cantante siciliana non ha negato che alla base delle polemiche ci sia una verità ma non ammette l’esclusione per censura, lei che a Sanremo 2020 sarà in gara con il brano Tiki bom bom, un inno contro ogni forma di discriminazione.

Non si censurano le canzoni, nemmeno dei rapper, tanto meno si censura qualcuno per quello che ha fatto, detto, scritto, cantato in passato. Sono contro le quote rosa, voglio essere in gara perché valgo.

Anche Irene Grandi si è schierata dalla sua parte:

Mi sembra assurdo andare a pescare nel repertorio di un cantante e fare il processo a una canzone di tre anni fa – ha dichiarato come riporta il Corriere – Il rap inoltre ha nella sua natura un linguaggio provocatorio, anche violento. Ma è la musica che parla a molti giovani: dovremmo lasciarla fuori da Sanremo? Ad ogni modo, gli artisti non sono mai stati modelli da seguire. Non so se Junior Cally diventerà un grande artista, ma se ragionassimo così in passato avremmo censurato i Rolling Stones o Vasco Rossi. Per quanto mi riguarda, a me piacciono i messaggi positivi, ma ben venga la diversità: è una ricchezza.

Loredana Bertè invece, ha lanciato il suo monito su Sanremo 2020 e il Premio della Critica Mia Martini, scrivendo un chiaro post social:

Chiedo ai giornalisti della sala stampa dell’Ariston di escludere, a priori, una possibile candidatura al ‘Premio della critica Mia Martini’ di qualsiasi artista che promuova, attraverso i suoi testi, violenza fisica o verbale contro le donne o misoginia.

Mia sorella è stata per anni vittima di bullismo ‘verbale’.

Non credo che avrebbe mai voluto che il suo nome venisse associato a certi ‘soggetti’ che andrebbero squalificati (come avvenuto di recente e giustamente in un’altra trasmissione di successo) per il pessimo messaggio che arriva ai giovanissimi. Grazie.

Se non avete mai visto Junior Cally senza maschera, cliccate qui.

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