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SANREMO 2016: Elio e le storie tese con ‘Vincere l’odio’ – TESTO e COVER

di Vincenzo Faraone

Pubblicato il 2016-02-10

Vincere l’odio, ecco il testo della canzone di Elio e le storie tese che canteranno a Sanremo 2016, le parole del brano e la cover della serata di venerdì 12 febbraio.

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BLOG TIVVU’, SPECIALE SANREMO 2016 – Porteranno nuovamente il sorriso, la follia e l’irriverenza Elio e le storie tese, giunti alla loro terza partecipazione al Festival di Sanremo. Dopo il secondo posto conquistato nel 1996 con ‘La terra dei cachi’ e poi nel 2013 con ‘La canzone monotona’, ora non si scherza più ed il leader della band dichiara tra le pagine del settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni: “Vogliamo arrivare ultimi!”. Il loro sogno, in realtà, sarebbe quello di “essere eliminati, ripescati e poi arrivare ultimi in finale”.

ELIO E LE STORIE TESE A SANREMO 2016 CON ‘VINCERE L’ODIO’Il brano che Elio e le storie tese porteranno nel corso della 66esima edizione del Festival di Sanremo 2016, è di per sé folle con un titolo forte e indicativo: ‘Vincere l’odio’. In merito, gli Elii hanno rifiutato di dare qualunque spiegazione al punto da aver fatto un vero e proprio patto di sangue giurando massimo silenzio in merito. Il brano sarà surreale e fatto solo di ritornelli.

ELIO E LE STORIE TESE A SANREMO 2016: ECCO LA COVER – A Sanremo 2016, nella serata di venerdì dedicata interamente all’esibizione delle cover, gli Elio e le storie tese hanno pensato di portare un brano del 1976, La Quinta di Beethoven ma nella versione di Walter Murphy ma totalmente in italiano. Ecco a seguire il testo della canzone sanremese che ascolteremo nella seconda serata della kermesse dal titolo Vincere l’odio.

Foto Credit: © PIGI CIPELLI 2016

Vincere l’odio

di S. Belisari – S. Conforti – D. L. Civaschi – N. Fasani / Ed. Hukapan – Milano

Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
Io ti sfido a innamorarmi di te
Ma due occhi per sguardarsi sono pochi
Per amarci ce ne vuole almeno tre
Ce ne vogliono tre
Femminiello che vivi a Napoli
Coi problemi presenti a Napoli
Femminiello di una metropoli sul mare chiaro
Femminiello ma quanti ostacoli
Nel tuo cuore disperso a Napoli
Per fortuna che poi c’è il Napoli
Al San Paolo di Napoli
San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco
San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu
San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso
San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso
Perché tu perseguitavi i cristiani
E giustamente lui ti ha detto stop stop stop
Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu
Dove ti sei trasferita per fondare una tv
Che trasmette televendite di vini calabresi
Che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu
Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu
Tubero che mediti tranquillo sotto terra
Finché c’è una mano nerboruta che ti afferra
Tu dici «No no no », poi dici «Forse forse forse»
Poi ti lasci prendere
E ti abbandoni a questo mio pelapatate
Accompagnato dal tuo amico topinambur
Topinamburbera, sedicente burbera
Chi l’avrebbe detto, nascondevi un cuore d’oro
Sotto a quei 90 chili di burbera
Non cambiare mai burbera
Energumena, accarezzami lo stesso
Cantando questa canzone brutta
Brutta da cantare se vuoi
Sarà pure brutta però a me mi piace
Canzone brutta
Sarà capitato anche a voi
Di avere una canzone in testa
Brutta
Brutta.
E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è:
Vincere l’odio

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