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Sanremo 2014, Arisa vince e convince: le critiche sterili viaggiano Controvento

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2014-02-23

Arisa si è portata a casa la vittoria di Sanremo 2014 con Controvento. Inaspettata? Per molti sì, ma per certi versi portare un pop tradizionale ma elegante, nel Festival della contemporaneità (?) non era esattamente così facile come sembrava. Accusata di plagio su Twitter (se volete sbirciare come e perché vi invito a cliccare su …

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Arisa si è portata a casa la vittoria di Sanremo 2014 con Controvento. Inaspettata? Per molti sì, ma per certi versi portare un pop tradizionale ma elegante, nel Festival della contemporaneità (?) non era esattamente così facile come sembrava. Accusata di plagio su Twitter (se volete sbirciare come e perché vi invito a cliccare su questo articolo) e offesa nelle più disparate maniere. Arisa credo che abbia semplicemente fatto un percorso logico di crescita, da ragazza a donna, percorso che, evidentemente viene preso di mira giusto per scaricare le frustrazioni.

Quello che ogni volta fa storcere il naso è che, nella maggior parte dei casi, le offese mascherate da battute provengono da donne (più o meno famose). “Da goffa a sexy”, “Da cess0 a peggio…”, e tanto altro materiale trash, becero e volgare. Senza considerare la “croce” che si porta dietro grazie al suo cognome. Io invece credo che Arisa sia davvero un talento da preservare. Nel suo mondo per certi versi, timida, con l’aria di chi non ci crede ma sa che può farcela. Canta bene, scrive libri e lo fa altrettanto bene e, inoltre, recita.

L’ho vista in un paio di pellicole e Rosalba Pippa mi è piaciuta. Sorrido nel vederla al cinema, la ascolto con interesse in radio, attraverso l’iPod oppure in filodiffusione mentre faccio la spesa. Ho letto i suoi libri e ne sono rimasta piacevolmente colpita ed inoltre, cosa che scrivo per ultima ma andrebbe citata per prima, la signora Rosalba Pippa è davvero una figa. Evidenziare forzatamente difetti, cognomi un po’ scomodi e plagi che non esistono, non farà di Arisa una pessima cantante e non le distruggerà l’autostima che sta delicamente plasmando a suo favore.

Le chiacchiere stanno a zero. In un Festival dove andava premiata la contemporaneità e poi dalla 14enne alla 60enne si sbavava su Twitter per Francesco Renga in gara solo come interprete cantare un banalotto pezzo sul tradimento scritto da Elisa Toffoli, preferisco che i primi tre posti siano andati a cantanti nuovi, e piacevoli scoperte, vedi Renzo Rubino che ha catturato totalmente la mia attenzione.

Ed allora, se preferite strapparvi le mutande di fronte Renga e Sàrcina, entrambi peraltro già impegnati, fate pure, del resto la musica va comunque avanti, a dimostrazione che, in questi casi, non è certo l’immagine quella che conta e se l’occhio vuole proprio la sua parte, anche con Arisa riceverà in cambio la sua fetta di torta.

Al prossimo #staisanremo.

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