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Sanremo 2013: resoconto della prima serata di martedì 12 febbraio

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-02-13

Alle 20.48 di ieri sera si è aperta ufficialmente la prima puntata del Festival di Sanremo con Fabio Fazio che inizia la kermesse con un piccolo monologo, che anticipa l’omaggio a Giuseppe Verdi con Va pensiero, cantato dal Coro dell’Arena di Verona diretto da Mauro Pagani direttore musicale del Festival. E’ la volta di Luciana …

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Alle 20.48 di ieri sera si è aperta ufficialmente la prima puntata del Festival di Sanremo con Fabio Fazio che inizia la kermesse con un piccolo monologo, che anticipa l’omaggio a Giuseppe Verdi con Va pensiero, cantato dal Coro dell’Arena di Verona diretto da Mauro Pagani direttore musicale del Festival. E’ la volta di Luciana Littizzetto che entra direttamente da fuori, in carrozza. Per la serie: “La sobrietà è il mio mestiere”. Abito nero, guanti neri e la solita ironia, nonostante l’emozione che traspare giusto un po’. Per la par condicio Fazio la obbliga a dire poco o nulla (quindi, cosa è venuta a fare?) così lei legge una lettera a suo modo, tanto che, se guardi distrattamente ti sembra una puntata di Che tempo che fa.

In prima fila Massimo Giletti e Lorella Cuccarini, noi non vedevamo l’ora di vederli (scusate il gioco di parole). La lettera della Littizzetto sprizza riferimenti politici da tutti i pori, amen. Troppo lunga, adesso basta. Per la cronaca, oltre Massimo Giletti e Lorella Cuccarini c’è anche Elisa Isoardi in prima fila, giusto per farvelo sapere, mica per altro. Fazio avverte Luciana che: “il Festival è cominciato, non siamo più in prova”, ma lei forse per smorzare l’agitazione, forse perché la voglia irrefrenabile di dire c**o ogni due parole è immensa, che appare come un fiume in piena mentre Fazio spiega il regolamento che però, nostro malgrado, hanno capito solo loro. Si aprono già le danze? Falso allarme, oppure no? Falso allarme, sì. Pubblicità.

Di ritorno, Luciana sola sul palco presenta il primo cantante in gara: Marco Mengoni. Figo, elegante, basettoni, in blu con le mani gelate canta la prima canzone L’essenziale, il pezzo scritto con Roberto Casalino. E’ terrorizzato, e in effetti ha pure ragione, è il suo grande ritorno, ma lui è un vero pezzo da novanta. Il brano inizia, sta per salire ma non sale, sta per farlo, ma non lo fa, resta lì. Dopo L’essenziale è la volta di Bellissimo, il pezzo scritto da Gianna Nannini. Questo più rock, parte e poi sale, scende di nuovo e risale, ma sembra la tipica canzone sanremese, a parte l’inizio in perfetto stile Nannini.

Marco Alemanno, il compagno di Lucio Dalla sale sul palco per proclamare la canzone che passa il turno, diciamo pure così. Passa con il 52% L’essenziale.

Il secondo cantante in gara è Raphael Gualazzi con la prima canzone, Senza ritegno. Gli manca il fiato, ma perché? Ma uno che si scrive le canzoni da solo non può cucirsele per bene addosso? Comunque quello a cui assistiamo è il classico Gualazzi, per chi ama il jazz può andare bene, altrimenti un po’ meno. Dopo Senza ritegno, Raphael canta la seconda canzone in gara: Sai (ci basta un sogno)Ilaria D’Amico proclama la canzone vincitrice e passa la preferita di tutti noi, compreso lo stesso cantante, Sai (ci basta un sogno) con il 62%. Pubblicità. Ma ancora?

Di ritorno dal piccolo blocco pubblicitario arriva l’ospitone: Felix Baumgartner, sì, certo, abbiamo capito. La scenografia incredibile fa uscire fuori in maniera meccanica delle scale per far scendere la Littizzetto e raggiungere insieme a Fazio l’interessantissimo ospite della serata che, anche se ha fatto un’impresa unica al mondo, non capisco cosa possa mai interessare a tutti noi. Senza offesa eh.

Terzo Campione in gara Daniele Silvestri in giacca e cravatta, sono quasi sconvolta. Bello lui, l’ho sempre amato, rivoluzionario ed innovativo. Seduto al pianoforte canta A bocca chiusa con alle spalle un uomo che interpreta la canzone con la lingua italiana dei segni. Un po’ di dialetto romano misto al solito Silvestri rivoluzionario e innovativo, delicato e forte nello stesso momento. Attuale ed immediato. La seconda canzone è Il bisogno di te (ricatto d’onor), questa volta senza pianoforte. Lui mi piace in tutte le salse che ci posso fare? Come cantante, come uomo, come artista, come musicista… va bene, la smetto.

Daniele Silvestri ammette di preferire A bocca chiusa e, a proclamare la canzone c’è Valeria Bilello che con il 61% proclama proprio la sua preferita  come la canzone che prosegue la gara.

Quarti cantanti: Simona Molinari e Peter Cincotti con la prima canzone in gara: Dr. Jekyll and Mr. Hyde, dopo poco la seconda: La felicità. La tennista Flavia Pennetta premierà la canzone che passa il turno con il 54%, La felicità.

Pubblicità e dopo, Maurizio Crozza. Sì, Crozza c’è il pubblico anche, nel senso, che, pare essersi svegliato, due/tre, sono così pimpanti che urlano: “No politica stasera, basta, vai via!”, “Pirla”. Entra in scena Fabio Fazio (“Anche tu sei un pirla” giusto perché vogliono bene anche a lui) per spiegare che la satira non è solo politica, ma anche altro. Intanto Crozza, come un bambino che deve fare la pipì all’asilo, ma ha vergogna si muove nervosamente sul palco. Rischia di mettersi a piangere, ma ci riprova. Missione fallita e, mentre cerca disperatamente di fuggire rientra Fabio Fazio, gli portano dell’acqua perché oltre che in iperventilazione gli si è prosciugata la saliva nel giro di 45 secondi netti. Adesso, giusto per fare un appunto personale, io ho stima per Crozza, mi piace, mi fa ridere, ma questa è almeno la terza occasione in cui mi accorgo che, quando viene interrotto o contestato entra nel panico assoluto, non reagisce, non sa farlo. Sono quindi (tristemente) giunta alla conclusione che, se Crozza non ha un copione e non lo impara a memoria, in freestyle non riesce nemmeno a mandare giù la saliva, figuriamoci a parlare. Non taceva perché era meglio così, taceva perché non sapeva come difendersi, diciamo la verità.

Circa le 23, Crozza finisce il suo show e adesso gli applausi si sprecano, buttati fuori gli amici degli amici di? Mentre Fazio sottolinea: “Grazie al pubblico dell’Ariston che ci ha aiutato a riconoscere due persone già note che si sono fatte riconoscere anche stasera”. Erano solo due? A me sembravano almeno il doppio.

Di ritorno dalla pubblicità, dopo aver salutato Radio Uno e Lorella Cuccarini si riparte con la gara, sul palcoscenico adesso i Marta sui tubi con la prima canzone: Dispari e successivamente la seconda: Vorrei. Ma purtroppo, nonostante la bravura, questa musica non è roba da e per Sanremo, diciamocela tutta. Vi aspetto al concertone del 1° maggio, beeeella!

Intanto Fabio Fazio sbuffa e la Littizzetto spernacchia mentre ripete convulsivamente che gli viene voglia di chiedere un gelato al direttore d’orchestra del gruppo perché è vestito interamente di bianco, una volta fa ridere, la seconda anche basta. Benedetta e Cristina Parodi calcano il palcoscenico del Teatro Ariston per proclamare la canzone che passa il turno, Vorrei con il 63% delle preferenze.

Fabio Fazio ha invitato sul palco una coppia gay che tra poco si sposerà. Tiepidissimi gli applausi in sala, giusto per ricordarci quanto è triste la nostra Italia. I ragazzi hanno raccontato la loro storia seduti, con dei cartelli con su scritto alcuni stralci della loro bellissima storia che va avanti da ormai 11 anni. Ovviamente si sposeranno a New York, perché qui in Italia, la legge non lo permette. Momento commovente ma non patetico, raffigurante la normalità, in ogni suo aspetto. Niente esasperazioni, niente luoghi comuni, solo due splendidi uomini innamorati, tanto di capello ed ovviamente auguri.

Riprende la gara con Maria Nazionale, che sinceramente non capisco molto, nel senso che, non saprei collocarla, non saprei, non so, resto in silenzio. Canta Quando non parlo e poi E’ colpa mia. Vincenzo Montella fa il suo ingresso per proclamare la canzone che passerà il turno. Passa allo step successivo E’ colpa mia con il 52% delle preferenze.

Il premio città di Sanremo nel frattempo va a Toto Cutugno, l’ospitone della prima serata. Adesso va bene che non c’abbiamo un euro in saccoccia, ma si parla di prima serata eh! Cutugno c’ha l’orecchino, no, vabbè, pure Vendola ce l’ha, ma basta. Mentre continuo a sussurrare “Basta!” lui che canta L’italiano e Nel blu dipinto di blu, il tutto accompagnato dall’Armata Rossa. Fa il comunista (per gioco?) tanto da essere fermato da Fazio che ironicamente afferma di aspettarsi queste cose da Luciana, non da Toto, e in effetti…

Ultima cantante in gara Chiara Galiazzo con L’esperienza dell’amore e successivamente con Il futuro che sarà. Per proclamare la canzone vincitrice sale sul palco Stefano Tempesti con il 60% dei voti la canzone scelta è Il futuro che sarà.

Incredibilmente il Festival termina qui, a stasera, si spera (giuro, la rima non è voluta).

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