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Rutelli (Api): “Da Fazio e Saviano una faziosità incomprensibile”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-12-02

Anche Francesco Rutelli (Alleanza per l’Italia) interviene nella querelle a proposito della trasmissione Vieni via con me, accusata di avere propagandato, nella puntata del 15 novembre, una visione unilaterale dell’eutanasia. Spiega l’ex piddino: Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno interpretato politicamente il proprio ruolo, dando luogo a una faziosità incomprensibile. Dispiace che un’esigenza umanistica sia …

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Francesco Rutelli

Anche Francesco Rutelli (Alleanza per l’Italia) interviene nella querelle a proposito della trasmissione Vieni via con me, accusata di avere propagandato, nella puntata del 15 novembre, una visione unilaterale dell’eutanasia.

Spiega l’ex piddino:

Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno interpretato politicamente il proprio ruolo, dando luogo a una faziosità incomprensibile. Dispiace che un’esigenza umanistica sia stata vista con uno sguardo unidirezionale. Secondo me, un grande programma di intrattenimento e la stessa funzione di servizio pubblico, come in fondo ha decretato anche il Consiglio d’Amministrazione Rai, servono – o dovrebbero servire – a un dibattito alto sui grandi temi umanistici del nostro tempo. Il rifiuto di questo confronto, invece, dimostra una chiave d’interpretazione politica, e una faziosità che non si riesce a capire.

Rutelli prosegue:

Fazio e Saviano possono tranquillamente non fare intervenire dei politici che abbiano un’opinione diversa dalla loro, ma come possono ritenere di non dare voce a nessuna delle migliaia di persone che custodiscono il soffio di vita, che è evidente anche se dolente, dei loro figli, o dei loro familiari? Si tratterebbe di una sfida coraggiosa, affascinante, degna della migliore considerazione da parte di chi parla alla società italiana, di chi parla a dieci milioni di persone.

La conclusione sta nella la necessità di un intervento da parte del servizio pubblico.

Tra le altre, cose, il riconoscimento che queste famiglie meritano sta nel fatto che non vanno a fare uno spot in televisione, ma ogni giorno e ogni notte caricano sulla propria esistenza questo dolore, questa speranza e questa dignità.

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