Rodrigo Alves cambia sesso, Francesca Barra: “Sono stata male, suicidio dell’anima”

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Il Ken Umano Rodrigo Alves, famoso per i numerosissimi interventi chirurgici estetici per trasformare il suo aspetto in modo il più simile possibile ad una bambola, ha scelto di compiere l’ulteriore e definitivo passo: diventare ufficialmente una Barbie.



Rodrigo Alves cambia sesso e “sconvolge” Live Non è la d’Urso

Forte della sua nuova fisicità, con un impianto mammario della quarta misura (e mezzo) si è presentato al cospetto di Barbara d’Urso, tra un passo di danza e l’altro. Poi ha iniziato a raccontare: “Ho subito un intervento di femminilizzazione del volto in Belgio, sono ancora molto gonfia, questo non è il risultato finale. Mi hanno fatto una cicatrice qui, non è brutta – ha detto mostrando una lunga cicatrice lungo tutta l’attaccatura frontale dei capelli – mi hanno limato tutte le ossa e messo due placche di titanio”.

Quello di Rodrigo Alves è stato un vero e proprio calvario a cui si è volontariamente sottoposto per cambiare sesso ed accettarsi con la sua nuova identità di genere. Un totale di 74 interventi chirurgici. Rodry (così desidera essere chiamata dopo la transizione) ha raccontato che sin da piccolo pensava di essere una femmina e che ha subito bullismo e abusi sessuali a scuola.



Molto critico nei suoi confronti il Prof. Lorenzetti “La colpa non è tutta sua, chi la opera non è nemmeno definibile medico” e Platinette: “Ho il sospetto che tu stia strumentalizzando la cosa”.

Francesca Barra: “Sto male per lui, provo angoscia”

Terminato Live Non è la d’Urso, anche Francesca Barra ha voluto esprimere il suo parere su Instagram, commentando questo doloroso spaccato televisivo (nonostante il tentativo di trasformarlo in qualcosa di “ludico”):



Ieri sera sono stata male. Quando ho visto Rodrigo Alves trasformato con dolorose operazioni chirurgiche (67) da ‘Ken Umano’ a Barbie, per niente femminile tra l’altro, ho provato angoscia. Non c’era rispetto, amore, libertà, indipendenza, riscatto. Un fenomeno tristissimo e inconsapevole. È un suicidio dell’anima, della dignità.

Un medico non dovrebbe permettere di violentare un corpo e una sensibilità così fragile. Un chirurgo estetico non può essere un macellaio, una fabbrica in cui si assemblano pezzi umani. Non imputo nessuna responsabilità a Rodrigo, anzi. La sua storia provoca immensa pietà. Spero che da qualche parte trovi qualcuno che lo ami e lo rispetti a tal punto da salvarlo.