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Rita Rusic dopo divorzio da Vittorio Cecchi Gori: “C’erano bodyguard davanti a tutte le porte”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-02-02

Rita Rusic ospite di Live Non è la d’Urso dopo l’eliminazione dal Grande Fratello Vip, sarà alle prese con la macchina della verità del suo ex marito Vittorio Cecchi Gori. La produttrice cinematografica interverrà in diretta parlando della sua esperienza con il reality show (cliccate qui). Rita Rusic ospite di Live Non è la d’Urso …

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Rita Rusic ospite di Live Non è la d’Urso dopo l’eliminazione dal Grande Fratello Vip, sarà alle prese con la macchina della verità del suo ex marito Vittorio Cecchi Gori. La produttrice cinematografica interverrà in diretta parlando della sua esperienza con il reality show (cliccate qui).

Rita Rusic ospite di Live Non è la d’Urso dopo Cecchi Gori

Poco prima di uscire dalla Casa del Grande Fratello Vip, proprio Rita Rusic ha avuto modo di parlare della sua vita. Dall’infanzia nel campo profughi fino alla nascita dei figli Vittoria e Mario e il doloroso divorzio da Vittorio Cecchi Gori:

La mia vita da bambina era stata felice fino a che non ci siamo trasferiti in un campo profughi in Italia. Eravamo chiusi lì dentro con la mia famiglia e noi bambine dovevamo essere brave per meritarci la cittadinanza (…) La parte più dura poi è quando sono rimasta sola perché hanno mandato via mia sorella in un collegio lontano. Ci vedevamo solo la domenica con lei, e mi portava dei dolci.

Poi giovanissima Rita Rusic ha conosciuto l’ex marito:

A vent’anni ho conosciuto Vittorio. Il momento più felice è stata quando è nata mia figlia Vittoria. Poi la nascita di Mario… La cosa più importante della mia vita sono stati questi figli.

Dopo le gioie, anche i dolori del divorzio:

Quando le cose erano diventate troppo pesanti, senza rispetto. Una separazione da tutto quello che era stato nella mia vita. Dalle persone con cui avevo lavorato fino al giorno prima. Io mi sono trovata senza niente, tutte le porte sbarrate, c’erano bodyguard davanti a tutte le porte.

A sostenerla in quel difficile periodo, tutti gli affetti a lei più cari:

In questo momento così difficile chi mi ha salvato è la mia famiglia, mio padre, mia madre, mia sorella che è la mia vita e mi ha dato dall’amore di non mollare. E poi questa forza è venuta dall’amore per i miei figli perché loro dipendevano da me. Io li guardavo e sapevo che non potevo mollare.

La morte di mio padre è stata il clou della sofferenza. Quello che mi pento con lui il fatto di non essere stata ancora migliore, come di non avergli dato di più. Lui mi chiamava la mia primavera perché è la stagione più bella – aggiunge ancora con la voce rotta – In questi anni mi sono riappropriata di me stessa e ho vissuto tutto quello che non avevo fatto prima, perché hai modo di capire che puoi vivere senza tante cose.

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