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Rita Pavone a Sanremo 2020: “Niente (Resilenza 74)” (TESTO)

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-02-04

Il titolo del brano di Rita Pavone è tra i più curiosi del Festival di Sanremo: “Niente (Resilienza 74)”: ““Niente” è quello che spesso accade intorno a noi. Il concetto della resilienza mi appartiene profondamente: resistere, prendere colpi, incassare, cadere, rialzarsi, tornare su. E se 74 sono i miei anni, il 1974 è l’anno di …

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Il titolo del brano di Rita Pavone è tra i più curiosi del Festival di Sanremo: “Niente (Resilienza 74)”: ““Niente” è quello che spesso accade intorno a noi. Il concetto della resilienza mi appartiene profondamente: resistere, prendere colpi, incassare, cadere, rialzarsi, tornare su. E se 74 sono i miei anni, il 1974 è l’anno di nascita dell’autore del brano, Giorgio Merk (figlio di Rita e di Teddy Reno, ndr). Musicalmente è un pezzo grintoso, non proprio rock ma pieno di energia, un po’ come la mia anima. Sono contenta di tornare con questo brano che mi sento cucito addosso”.

Rita Pavone a Sanremo 2020

Rita Pavone a Sanremo 2020
Rita Pavone a Sanremo 2020

Il suo ricordo più bello di Sanremo è legato a Domenico Modugno: “Era il 1958 e vivevo a Torino in una piccola casa. Noi eravamo in sei e solo papà lavorava, eravamo una dignitosa famiglia di povera gente. Dormivo in un lettino che stava tra la porta di casa e il bagno. Era un divanetto e dico sempre che è colpa del divanetto se non sono cresciuta, perché dovevo stare rannicchiata (ride). I miei fratelli stavano ascoltando il Festival alla radio perché non avevamo la tv e quando arrivò “Nel blu dipinto di blu” corsero a svegliarmi: “Vieni, c’è uno che canta in una maniera straordinaria, devi sentirlo!”. Andai vicino alla radio mezza addormentata ma mi resi conto che stava nascendo qualcosa di grande: Modugno. Il suo modo di cantare era un meraviglioso schiaffone in faccia”.

La cosa che diverte di più Rita Pavone è “la confusione” che gira attorno al Festival: “Mi stanca ma è un momento di sconvolgimento che ti fa bene. È salubre, è qualcosa di diverso. Io non faccio vita mondana, vivo a 660 metri di altitudine in mezzo a un bosco magnifico, in totale tranquillità: ogni tanto questi “raid” mi fanno piacere”.

Curiosità: Il ritorno di Rita Pavone rappresenta un record storico per il Festival: interrompe l’assenza più lunga dalla gara per un artista (ben 48 anni).

Il testo di “Niente (Resilienza 74)” in gara al Festival

Niente, qui non succede proprio niente
E intanto il tempo passa e se ne va
Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà
Niente, adesso non ricordo niente
Fammi sentire che sapore ha
E la mia testa sul cuscino certe notti vuoi sapere quanto male fa
Male fa, male fa (and I like it, I like it)
Male fa, male fa (yes I like it, I like it)
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
Qui non succede proprio niente
Pensavo
Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto
Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto
Che la parola di un uomo valesse oro e invece
Trova un amico ma non toccargli il tesoro
Niente, non ci ho capito proprio niente
Ma anche l’orgoglio si rimargina
Picchia più forte, non lo vedi che sto in piedi
Non ti accorgi che non servirà
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
I love you, I love you, I love you, I love you, I love you
I love you.
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
Mai più
Il vento non mi piegherà mai più
Il vento non mi piegherà
Qui non succede proprio niente

(Credit: Sorrisi.com)

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