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Riccardo Marcuzzo chiede scusa: dopo l’insulto omofobo Riki spiega perché è successo

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-02-11

Dopo lo scivolone di ieri (cliccate qui), Riccardo Marcuzzo ha chiesto scusa. L’ultima posizione a Sanremo 2020 con “Lo sappiamo entrambi”, è stata maldigerita da Riki che, giustamente, ci è rimasto male. Evidentemente “ingolfato” dalle critiche, ha avuto modo di rispondere ad una di queste con un insulto omofobo che poteva evitare. Riccardo Marcuzzo chiede …

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Dopo lo scivolone di ieri (cliccate qui), Riccardo Marcuzzo ha chiesto scusa. L’ultima posizione a Sanremo 2020 con “Lo sappiamo entrambi”, è stata maldigerita da Riki che, giustamente, ci è rimasto male. Evidentemente “ingolfato” dalle critiche, ha avuto modo di rispondere ad una di queste con un insulto omofobo che poteva evitare.

Riccardo Marcuzzo chiede scusa: dopo insulto omofobo Riki si spiega

A distanza di alcune ore, Riccardo Marcuzzo si è accorto dell’errore chiedendo scusa. Riki ha anche spiegato di essere stato vittima, a sua volta, di bullismo in rete, ricevendo quasi le stesse offese che lo hanno fatto “inciampare”.

Viviamo nel paese delle contraddizioni. Dopo il video di Gossip ho passato una settimana a sentirmi dire “che schifo il video che hai fatto, baci i maschi”. Ho messo dei poster che invitavano a scriverci sopra e mi hanno disegnato sopra piselli e chiamato “fr**io”.

Ho passato dei periodi recenti in cui l’insulto più utilizzato era “bimbom*nchia” e “fin*cchio”. Ho creato un billboard gigante con quel titolo proprio per far riflettere sul odio che si scatena nel web. Ho passato dei periodi a scuola in cui alcuni ragazzini mi chiamavano ricchi*ne e mi picchiavano. Ho fatto design allo IED di Milano, tantissimi compagni erano omosessuali. Ho aperto tre start up e in una di queste uno dei miei soci è gay.

Riccardo Marcuzzo ha poi aggiunto:

Ho lavorato e lavoro tuttora con colleghi omosessuali. Nessuno mi ha mai pensato omofobo. Il successo di un artista viene determinato anche dalla RESISTENZA e dalla PAZIENZA, però ricevere critiche e insulti oggettivamente ingiusti non è corretto. Ho sbagliato, “chec*a isterica” se viene detto a me va bene e nessuno può lamentarsi, se lo dico io a chicchessia succede il putiferio.

Ieri sicuramente sono caduto nella provocazione: capita di sentirselo dire da amici, di dirlo, di usarlo con altri significati ma sui social ha un altro suono, un altro peso e capisco che può offendere. Se qualcuno si è sentito offeso mi scuso, io non sono omofobo, ma credo che intorno a questo argomento ci sia tanta ipocrisia.

Queste scuse gli fanno onore, Bravo Riki (come gli abbiamo scritto anche privatamente).

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