Raffaella Carrà “contro” La Vita in Diretta e la TV del dolore di Lorella Cuccarini

Categorie: VIP

Raffaella Carrà durante la conferenza stampa di “A raccontare comincia tu”, ha svelato una serie di interessanti aneddoti, parlando anche della televisione di oggi e puntando il dito contro programmi come “La Vita in diretta”.



Raffaella Carrà “contro” La Vita in Diretta e la TV del dolore

Raffaella Carrà torna in Rai: il debutto è previsto per oggi, giovedì 24 ottobre in prima serata su Rai3 per la seconda edizione di A raccontare comincia tu. Il programma da lei condotto rientra in televisione dopo la prima serie. Il primo super ospite sarà Renato Zero.

Anche da telespettatrice Raffaella Carrà si sente molto legata alla televisione generalista:



Prima o poi magari opterò anche per Netflix, ma per ora preferisco la tv dal vivo, quella tradizionale con i conduttori. Mi fa soffrire guardare programmi che potrebbe essere fatti meglio: in tv c’è troppa roba triste, come per esempio ‘La vita in diretta’, che si sente obbligata a seguire fatti di cronaca nera.

Secondo la Carrà, certamente un’autorità indiscussa in tema di televisione, il rotocalco pomeridiano di Rai1 si potrebbe realizzare con maggiore leggerezza “e leggerezza non significa stupidità”, spiega chiarendo che a La vita in diretta c’è qualcosa che impedisce ai conduttori “di essere ariosi” e che attribuisce non a Alberto Matano e Lorella Cuccarini e neanche agli autori “ma forse a scelte della Rete”.



La sua leggendaria Carramba che sorpresa, invece non la definisce televisione del dolore ma anzi, rappresenta un chiaro riferimento all’Italia del “sentimento” e le lacrime di felicità:

La gioia del ricongiungimento può far piangere, quello era uno spaccato sull’Italia che era stata costretta ad emigrare. Oggi vedo un po’ di ‘Carramba’ che gira nelle varie tv, ma un po’ diverso da quello che facevo io. Io punto ad eliminare l’angoscia.