Pupo si paragona ad Alessandro Impagnatiello, il 30enne in carcere con l’accusa di aver ucciso e tentato di bruciare la fidanzata 29enne, incinta al settimo mese, Giulia Tramontano. La tragedia della giovane, brutalmente assassinata a Senago, ha scosso l’opinione pubblica nazionale ed anche il noto cantante ed ex opinionista del GF Vip ha voluto dire la sua.
Enzo Ghinazzi in arte Pupo ha affidato al portale Dagospia la sua personale lettera dal contenuto più che discutibile e destinata a far chiacchierare non poco. Il cantante si paragona a Impagnatiello:
Anche io, come Alessandro Impagnatiello, sono un po’ stressato dalla gestione di due rapporti sentimentali che durano da trentacinque anni, ma voglio tranquillizzare tutti e soprattutto le mie due donne, mia moglie Anna e la mia compagna Patricia, non ho intenzione di uccidere nessuno.
Un paragone più che azzardato, fuori luogo ed a tratti inquietante. Pupo prosegue nella sua missiva pubblicata sul sito di Roberto D’Agostino:
Questa vicenda non è solo la tragedia che coinvolge due povere famiglie, ma è il dramma di una generazione di ragazzi che non sanno più sopportare niente. È il risultato del vuoto e dell’ ipocrisia della società in cui viviamo. Un contesto folle ed assurdo in cui il vero e il falso si sono mischiati al punto da non poterli più distinguere.
Per Pupo, gli appelli e le richieste di un intervento da parte delle istituzioni sarebbero vani e quasi inutili, tanto da tuonare con tono infastidito:
C’è chi sbraita e urla che bisogna urgentemente trovare una soluzione, affinché fatti del genere non accadano più. Ma in che mondo vivono questi? È come dire che non ci devono essere più le guerre e che le persone devono smettere di odiarsi e di ammazzarsi fra di loro! Che cazz* vuole dire?
Non è così che si educano e si formano le nuove generazioni! Lo sappiamo benissimo che la vita è una sfida, una lotta cruenta, una guerra quotidiana e che nessuno ti regala mai niente ed è questo che dovremmo comunicare ai ragazzi. A questi “poveracci” sempre più smarriti e disperati che, di fronte al primo problema, al primo ostacolo, si arrendono e perdono la testa.
Se per Pupo i femminicidi (47 donne uccise solo nel 2023, con una media di 8 al mese) rappresentano quasi la normalità come la guerra e l’odio, allora è davvero arrivato il momento di fermarsi e riflettere, perché di sicuro c’è un problema culturale di fondo da affrontare.