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Presadiretta, da stasera su RaiTre con la puntata Morti di Stato: Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Giuseppe Uva

di Federico Lanza

Pubblicato il 2014-01-06

A partire da questa sera, riprende il via la nuova stagione di Presadiretta, il programma di inchieste condotto da Riccardo Iacona in onda a partire dalle ore 21:10 circa sulla terza rete di casa Rai. La prima puntata del nuovo ciclo, prende il titolo di Morti di Stato: si tratta di un racconto molto duro …

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A partire da questa sera, riprende il via la nuova stagione di Presadiretta, il programma di inchieste condotto da Riccardo Iacona in onda a partire dalle ore 21:10 circa sulla terza rete di casa Rai. La prima puntata del nuovo ciclo, prende il titolo di Morti di Stato: si tratta di un racconto molto duro di Riccardo Iacona e Giulia Bosetti, che coinvolgerà ed appassionerà gli spettatori, al pari di coloro che ci hanno lavorato per realizzarlo. La puntata sarà infatti interamente dedicata agli abusi che lo Stato nelle sue varie articolazioni  infligge a cittadini inermi: Gabriele Sandri, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Giuseppe Uva.

Presadiretta  racconterà anche le storie dei meno conosciuti: Michele Ferrulli, morto a Milano durante un fermo di polizia mentre ballava per strada con gli amici, Riccardo Rasman, rimasto ucciso durante un’irruzione della polizia nel suo appartamento dopo essere stato legato e incaprettato col fil di ferro, ed ancora, Stefano Brunetti, morto il giorno dopo essere stato arrestato col corpo devastato dai lividi.

Infine, i racconti scioccanti dei “sopravvissuti”, come Paolo Scaroni, in coma per due mesi dopo le percosse subite durante le cariche della polizia contro gli ultras del Brescia, Luigi Morneghini, sfigurato dai calci in faccia di due agenti fuori servizio e delle altre vittime che ad oggi aspettano ancora giustizia.

Ma quante sono invece le storie di chi non ha avuto il coraggio di denunciare e si è tenuto le botte, le umiliazioni pur di non mettersi contro le forze dell’ordine e dello Stato? Pensiamo di vivere in un Paese democratico, dove i diritti della persona sono inviolabili, ma  è veramente così?

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