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Pomeriggio 5 chiude col passato: la nuova Barbara d’Urso è nel segno della sobrietà

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2021-09-06

Pomeriggio Cinque… Non è la d’Urso. E’ proprio il caso di dirlo. Chi era abituato alla vecchia versione del programma pomeridiano di Canale 5, tra caffeuccio, moka, esclusive choc e “col cuore”, opinionisti e siparietti trash dovrà ben presto ricredersi. Con una intensa passata di spugna tutto sembra essere sparito, così come i tratti distintivi …

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Pomeriggio Cinque… Non è la d’Urso. E’ proprio il caso di dirlo. Chi era abituato alla vecchia versione del programma pomeridiano di Canale 5, tra caffeuccio, moka, esclusive choc e “col cuore”, opinionisti e siparietti trash dovrà ben presto ricredersi. Con una intensa passata di spugna tutto sembra essere sparito, così come i tratti distintivi della stessa conduttrice, outfit compresi.

Pomeriggio 5, la nuova edizione di Barbara d’Urso

Nuova sigla, più cronaca ed attualità e niente gossip: questa la linea scelta per la nuova edizione di Pomeriggio 5 che, certamente, ha stravolto anche la conduzione stessa di Barbara d’Urso. Inevitabile un paragone con il diretto competitor e le incredibili somiglianze a partire dallo studio, dalla disposizione dei due tavoli e dalle “Good news” finali che sanno tanto di “Buone notizie” viste in coda di Estate in Diretta.

Lo studio è decisamente più moderno, con molti LED e una nuova sigla. Cambia anche la grafica, più pulita. Vedremo se cambieranno in futuro i famosi “bollini” tanto cari alla conduttrice.

Via gli opinionisti per dare spazio agli “analisti”. Nella sostanza cambia molto poco ma si tratta comunque di volti noti in collegamento ed in studio. Per questa prima puntata si è dato spazio a Hoara Borselli, Michele Cucuzza, Maurizio Belpietro, Candida Morvillo, Simona Branchetti, Klaus Davi e Rita Dalla Chiesa.

Un taglio netto col passato anche rispetto ai toni usati durante il talk. E’ Barbara a pretendere che siano sempre pacati, con la chiara richiesta ai suoi analisti affinché possano consentirle di condurre il programma. Tutto è stato molto, troppo misurato. Forse snaturato rispetto a quello che per 13 edizioni (ed in particolare le ultime) è stato Pomeriggio 5.

Forse si è passati troppo repentinamente da un eccesso ad un altro con il rischio di far sentire il telespettatore fedele al programma quasi spaesato davanti ad un prodotto radicalmente trasformato.

Non c’è spazio neppure per giocare ambiguamente sull’involontaria gaffe della padrona di casa – “obbligo vaccinale” è diventato come nella migliore tradizione “vaginale” – con la conduttrice che ha preferito archiviare rapidamente l’errore quasi con una punta di imbarazzo.

Unico segno distintivo che ha fatto ricordare agli spettatori di essere sintonizzati su Pomeriggio 5, la chiosa di Barbara. Quel suo “il mio cuore è vostro”, senza aggiungere i suoi amati figli fino alla scorsa edizione sempre citati, ma che è bastato a ridare quel pizzico di nostalgica leggerezza ai suoi estimatori più fedeli.

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