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Pisapia non risponde a un giornalista del Tg1. E scatta la vendetta

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-06-11

Maurizio Baruffi, portavoce del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha chiesto pubblicamente scusa al giornalista della Rai Enrico Castelli, che è stato disturbato da alcuni sostenitori del primo cittadino dopo avergli chiesto un parere sul caso Battisti. Le parole di Baruffi: Sono molto dispiaciuto per il fatto che sia stato disturbato il collega del Tg …

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Giuliano Pisapia

Maurizio Baruffi, portavoce del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha chiesto pubblicamente scusa al giornalista della Rai Enrico Castelli, che è stato disturbato da alcuni sostenitori del primo cittadino dopo avergli chiesto un parere sul caso Battisti. Le parole di Baruffi:

Sono molto dispiaciuto per il fatto che sia stato disturbato il collega del Tg 1 Enrico Castelli mentre rivolgeva una domanda al Sindaco Giuliano Pisapia nell’ambito della presentazione della nuova Giunta di Milano. La conferenza stampa era aperta anche ai cittadini perché abbiamo deciso di condividere con la città un momento così importante. Purtroppo, in questi casi, non è semplice frenare entusiasmi talvolta sicuramente eccessivi. Al termine della conferenza stampa ho già personalmente chiarito l’episodio con Castelli.

L’episodio sarà stato anche chiarito, ma di certo nel servizio messo in onda dal Tg1 di questa notte le critiche a Pisapia non sono state risparmiate.

Sul tema è intervenuto anche Giorgia Meloni, ministro delle Politiche Giovanili.

Il fatto che Giuliano Pisapia non abbia voluto rispondere a una domanda su Cesare Battisti, neppure rinviandola ad un altro momento, è sconcertante. Su questioni del genere la classe politica dovrebbe mostrarsi unita nella condanna e soprattutto vicina alle famiglie delle vittime. Ciò che è scandaloso è che ad assassini come Battisti sia bastato conquistarsi le simpatie di sedicenti intellettuali per essere elevati dalla sentina dei criminali comuni al rango di martire della libertà.

Insomma, quello di Pisapia è stato di certo un errore evidente, ma le strumentalizzazioni da parte della politica non si sono fatte certo attendere.

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