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Pippo Franco parla del figlio Gabriele a Temptation Vip: “Totale isolamento, come un carcerato!”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2019-09-17

New entry nel cast di Temptation Island Vip 2019 a partire dalla seconda puntata di ieri sono stati Gabriele Pippo e Silvia Tirado. Lui è il figlio di Pippo Franco, lo storico capocomico del Bagaglino e icona della commedia popolare, che intervistato da Il Tempo ha commentato la decisione del figlio di prendere parte al …

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New entry nel cast di Temptation Island Vip 2019 a partire dalla seconda puntata di ieri sono stati Gabriele Pippo e Silvia Tirado. Lui è il figlio di Pippo Franco, lo storico capocomico del Bagaglino e icona della commedia popolare, che intervistato da Il Tempo ha commentato la decisione del figlio di prendere parte al docu-reality in onda in lunedì sera su Canale 5: “Per me amare vuol dire costruire l’indipendenza delle persone che ho accanto. Così ho fatto con Gabriele che ha preso questa decisione in totale autonomia”.

Gabriele Pippo, il figlio di Franco a Temptation Island Vip

Il comico poi aggiunge: “Non giudico la sua scelta ma mi sento di dire che in un certo senso assomiglia al nostro modo di vivere: se conosci te stesso non hai paura di nulla, nemmeno di Temptation Island…”. Quando gli viene chiesto se il tipo di programma a cui sta prendendo parte il figlio Gabriele rappresenta il tipo di tv che lui stesso contrasta, Pippo Franco risponde:

“È vero ma sono sicuro che Gabriele avrà i suoi motivi per parteciparvi. E in ogni caso ne uscirà rafforzato. Certo, se riuscirà a sopravvivere potrà vantarsi di aver fatto un’esperienza estrema. Sfido chiunque a entrare in un programma del genere e uscirne vivo! Poi non so cosa sta provando adesso perché non posso parlarci: gli hanno tolto il cellulare ed è in totale isolamento come se fosse un carcerato…”.

Il Caso Prati

In ultimo, anche un accenno al caso di Pamela Prati, che nei mesi scorsi ha conquistato la scena: “Voglio molto bene a Pamela che è nata con noi, al Bagaglino, e ho sempre guardato le sue fragilità e non il suo corpo. La storia delle finte nozze è frutto proprio di una fragilità di fondo accentuata dal fatto che non ha più trent’anni. In tv le ho consigliato di cercare uno psichiatra che possa aiutarla, e ancora meglio di affidarsi alla preghiera. E questo è il suggerimento che continuo a darle. Ma va anche detto che la vicenda è stata gonfiata in modo incredibile dai media. Si è parlato più del matrimonio di Pamela che dell’assassinio di Kennedy”.

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