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Vieni via con me

Per Avvenire Roberto Saviano è un “campione di legalità che elogia la non-legge”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-21

L’abbiamo sottolineato più volte su questo blog: ad Avvenire non è garbato per nulla il modo in cui il tema dell’eutanasia è stato affrontato lunedì scorso durante Vieni via con me. E così, alle lettere di spettatori delusi o infuriati nei confronti del programma, il giornale della Cei ha proposto diversi editoriali per sottolineare la …

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Roberto Saviano

L’abbiamo sottolineato più volte su questo blog: ad Avvenire non è garbato per nulla il modo in cui il tema dell’eutanasia è stato affrontato lunedì scorso durante Vieni via con me. E così, alle lettere di spettatori delusi o infuriati nei confronti del programma, il giornale della Cei ha proposto diversi editoriali per sottolineare la propria posizione nei confronti della trasmissione.

Per esempio, Domenico Delle Foglie ha scritto che

se un intellettuale, nel caso uno scrittore coraggioso, vuole vestire i panni del maitre à penser televisivo, del faro che illumina le coscienza, sa di dover fare i conti non solo con il mezzo, ma anche con i telespettatori. Milioni di persone diverse, ognuna con una sensibilità propria eppure tutte con un mondo di valori di riferimento dall’inevitabile base comune: la vita e la morte non tollerano giochi di parole ed esercizi concettuali spericolati e irrispettosi.

Delle Foglie arriva al punto:

Schierarsi a favore del suicidio assistito e dell’eutanasia è un azzardo che come minimo squassa le coscienze e divide il popolo. […] Lunedì sera a “Vieni via con me” è andata in scena una pagina sconcertante di quella “dittatura dei sentimenti” che sembra ormai voler legittimare ogni tragitto individuale e anche ogni scelta estrema, fuori da un contesto comunitario, al di là del sentire i comuni, persino oltre i confini della razionalità umana.

La conclusione è rassegnata.

Ci dispiace scoprire che l’implacabile accusatore dei più feroci camorristi non si faccia scrupolo nel liquidare ferocemente una vita, nascondendosi dietro l’idolo assoluto della libertà senza vincoli di solidarietà.

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