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Paolo Limiti: “Sbagliato chiudere il Grande Fratello. I responsabili delle volgarità sono gli autori”

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-01-30

Insomma, il Grande Fratello deve essere sospeso o no? Dopo l’ultima bestemmia che ha caratterizzato il programma, la domanda è lecita. Uno dei migliori professionisti della tv italiana, Carlo Conti, specifica: Occorre mettere in evidenza la gravità di questi episodi in televisione. Purtroppo quello che si è visto è lo specchio di una certa realtà …

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Alessia Marcuzzi

Insomma, il Grande Fratello deve essere sospeso o no? Dopo l’ultima bestemmia che ha caratterizzato il programma, la domanda è lecita.

Uno dei migliori professionisti della tv italiana, Carlo Conti, specifica:

Occorre mettere in evidenza la gravità di questi episodi in televisione. Purtroppo quello che si è visto è lo specchio di una certa realtà del nostro Paese. Tuttavia la televisione ha le sue responsabilità, e dovrebbe evitare di far passare messaggi sbagliati, soprattutto verso i più giovani: come se fosse normale offendere gli altri, non avere rispetto per le persone o per il loro credo. In un periodo in cui è quanto mai importante educare alla tolleranza, anche religiosa, si ricorre troppo spesso alla parolaccia, anche nelle fiction.

Un decano del piccolo schermo come Paolo Limiti aggiunge:

Secondo me non è corretto chiedere la chiusura di una trasmissione, ma è giusto che chi la guarda protesti se si contravviene alle regole dell’educazione e del rispetto. Semmai, si può ravvisare una responsabilità nel gusto degli autori, nella scelta dei prototipi sociali che potevano essere migliori: ma a volte i personaggi vengono scelti appositamente in maniera errata, in moda da accontentare la curiosità malsana del pubblico. Il Grande Fratello era nato come esperimento sociale. Il meccanismo del programma in sé sarebbe curioso, ma oramai per arrivare all’interesse degli spettatori si è giunti alla deriva della volgarità.

La chiosa spetta a Massimo Giletti:

Non sono favorevole alla chiusura e nemmeno alla censura. Tuttavia, in tempi sospetti sono stato fra i primi a denunciare la deriva dei reality, attirandomi anche critiche dell’ambiente.

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