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Paolo Borsellino – I 57 giorni, stasera su RaiUno il film con Luca Zingaretti

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2012-05-22

Dopo lo speciale di RaiTre andato in onda nella prima serata di ieri dal titolo “20 anni dopo”, con la messa in onda del documentario “Ho vinto io” con protagonista Rosaria Schifani e, a seguire, una puntata di Lucarelli Racconta dal titolo “Il segreto di Borsellino”, andrà in onda stasera sulla rete ammiraglia di casa …

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Dopo lo speciale di RaiTre andato in onda nella prima serata di ieri dal titolo “20 anni dopo”, con la messa in onda del documentario “Ho vinto io” con protagonista Rosaria Schifani e, a seguire, una puntata di Lucarelli Racconta dal titolo “Il segreto di Borsellino”, andrà in onda stasera sulla rete ammiraglia di casa Rai il film di Alberto Negrin con Luca Zingaretti dal titolo “Paolo Borsellino – I 57 giorni”.

Le stragi di Capaci e via D’Amelio che allora come ora sconvolsero e stravolsero gli equilibri all’interno del nostro Paese, anche a distanza di vent’anni non possono essere di certo dimenticate. Nella pellicola di Negrin, rivivremo il racconto di quei giorni che andarono dall’attentato a Giovanni Falcone a quello di cui fu vittima Paolo Borsellino, magistrato della Procura di Palermo. Un viaggio toccante che ci farà rivivere il modo in cui Borsellino ha affrontato, in quei giorni, il suo percorso verso la morte, sottolineando i rapporti con la moglie ed i figli.

Alla vigilia del ventennale, sarà Luca Zingaretti ad indossare i panni del giudice palermitano e farci rivivere quei terribili 57 giorni che lo separano dall’uccisione di Falcone, giorni in cui intuisce la sua fine e fa i conti con la propria vita. 57 giorni in cui Borsellino è impegnato in un lavoro massacrante, quasi una corsa contro il tempo, ma in cui cerca ugualmente di vivere fino in fondo tutti gli affetti familiari, dalla moglie Agnese ai tre figli, Fiammetta, Lucia e Manfredi. Fino all’esplosione di via d’Amelio, nel pomeriggio di una domenica di luglio.

Per interpretare Borsellino, Zingaretti si è sottoposto a lunghe e impegnative  sedute di trucco in modo da assumere le sembianze di un uomo deluso e affranto per i tanti tradimenti, per la morte dell’amico e di molti suoi colleghi.

Oltre a Zingaretti, nel cast compaiono anche, Lorenza Indovina (Agnese Borsellino), Enrico Ianniello (Antonio Ingroia), Davide Giordano (Manfredi Borsellino), Rori Quattrocchi (la madre di Borsellino) e Andrea Tidona (Giammanco). Le musiche di Ennio Morricone sottolineano le immagini drammatiche ma anche più intime e autentiche del film, coprodotto da Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica.

Produttori e regista, si sono impegnati durante la lavorazione del film, visionando le interviste di Borsellino ma anche incontrando ripetutamente il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso e il Giudice Antonio Ingroia, ma anche la famiglia onde evitare fraintendimenti ed errori. I luoghi in cui si è voluto ambientare il film, sono gli stessi in cui agiva Borsellino: il Palazzo di Giustizia di Palermo (è la prima volta che viene fatta entrare una troupe cinematografica), via Cilea (dove abitava il giudice e tuttora abita la famiglia), la barberia (quella dove si trovava Borsellino nel momento dell’esplosione sull’autostrada Punta Raisi-Palermo) e la chiesa nella quale, spessissimo, si recava.

Ha commentato il regista:

A questo punto, l’unico giudice di cui temo la sentenza è la famiglia di Paolo Borsellino, una famiglia che ci ha aiutati in ogni modo e che spero possa essere ricompensata da questo nostro omaggio alla memoria di un marito e di un padre assolutamente esemplari, perché fino al suo ultimo istante ha dimostrato di essere anche un giudice e un funzionario dello Stato pronto a perdere anche la vita pur di compiere il proprio dovere.

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