Paola Perego choc: “Volevo morire, non prendevo mio figlio in braccio per paura di buttarmi di sotto con lui”

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E’ una Paola Perego “terribilmente” sincera e vera quella che abbiamo visto ospite di Belve, il programma di Rai2 condotto da Francesca Fagnani. La conduttrice ha parlato degli attacchi di panico e il desiderio di farla finita nel corso di un doloroso periodo della sua vita.



Paola Perego choc: “Volevo morire e non prendevo mio figlio in braccio per paura…”

Mi chiamavano algida perché prendevo i farmaci per gli attacchi di panico. Ho sofferto di panico per 30 anni, dai 16 anni. La volta più brutta è quando ho sbattuto un braccio contro un muro per romperlo e sentire un dolore diverso. Non ne potevo più di sentire questa ansia, questa voglia di morire. 

Volevo un dolore fisico che fosse riconosciuto dai medici, che all’epoca non capivano gli attacchi di panico e mi dicevano che non avevo niente. In onda non mi è mai capitato perché andavo sempre piena di farmaci e seguita da un medico. Un sacco di volte ho pensato che sarebbe stato meglio morire. Ma avevo anche paura della morte. Oggi non ho più attacchi, ne sono uscita totalmente.



Paola Perego parla anche del divorzio dal calciatore Andrea Carnevale:

Il divorzio è stata una grandissima sconfitta. Credevo al matrimonio per tutta la vita.



Ero sola, con un bambino che non dormiva né di giorno né di notte. È stata durissima. L’assenza di sonno ti fa fare pensieri brutti. Non lo prendevo in braccio per non avere la tentazione di buttarmi con lui dalla finestra.

La ritrovata serenità con Lucio Presta

In 25 anni siamo stati più volte sul punto di lasciarci, è normale. Una volta lui ha fatto la valigia ma ha incontrato mio figlio, che era piccolo. Ha cercato di rassicurarlo: “Noi adulti siamo stupidi, litighiamo”. E mio figlio: “Ma la valigia è grande”. Lui si è sentito così in colpa che ha disfatto la valigia e non se n’è più andato. Un tradimento? Oggi lo supererei, in un rapporto lungo ci sta.

Questo matrimonio mi ha svantaggiato perché mio marito che è una persona moralmente onesta, se deve proporre una persona per un programma non proporrà mai me. Per la paura che pensino che mi proponga perché sono sua moglie. 

Rispetto a tutti quelli che lui assiste io sono sicuramente svantaggiata. Sono anche avvantaggiata perché ho il numero uno a casa cui posso chiedere sempre consigli, anche a mezzanotte. Al contrario dicono che sono raccomandata, e non è vero che è inevitabile che lo dicano. All’inizio ci soffrivo tanto, perché l’ho conosciuto quando io già lavoravo in televisione e lui non era ancora il Lucio Presta di oggi. 

Poi ho pensato che questo mi offende, perché in realtà non sono capace di farmi raccomandare e così mi danno della stupida. Da quest’anno gli ho chiesto se mi può raccomandare! In passato è successo che gli chiedessero di fare delle cose, lui dicesse no e improvvisamente saltava il mio programma. Va bene, ci sta, ma la cosa che mi offende è che pensano che io non me ne accorga. Lui mi difende su Twitter: non so se è un bene o un male ma mi piace tanto!

Il punto più basso della sua carriera

Il punto più basso è stato quando mi hanno chiuso Parliamone sabato, perché sono stata accusata di sessismo. Era un modo politico per eliminare un personaggio Rai, questo ci è stato detto. Io sono stata il capro espiatorio ma ho pagato veramente un prezzo troppo alto. 

L’elenco era ironico. Lo stesso elenco e lo stesso argomento era stato fatto a La Vita in diretta tre settimane prima. E ce lo passarono visto che avevamo pochi soldi. Sicuramente l’ho fatto con estrema leggerezza e ironia, e l’ironia non è uscita, avrei dovuto pensarci meglio. 

Donne della politica si sono schierate contro di me senza aver visto il programma. Sono finita sulle prime pagine e al tg per una cosa che non mi sembrava così grave. 

Dalla Rai ci hanno detto che volevano far saltare una persona in quel momento e la cosa migliore era far saltare il programma. Non posso dire di chi parlo perché potrei essere querelata. Le donne mi hanno deluso più di tutti, quelle che hanno detto ‘non l’ho visto, ma è sbagliato’. Ho fatto tv trash, ma non ho mai fatto prostituzione dei sentimenti, non ho approfittato delle difficoltà delle persone per fare ascolti.