logo

Ospiti di Che tempo che fa: Phil Collins, Ilaria Cucchi, Bret Easton Ellis

di Simona Cocola

Pubblicato il 2010-10-18

Nell’anteprima domenicale di Che tempo che fa in studio con Fabio Fazio c’è Bret Easton Ellis, scrittore statunitense che presenta il libro“Imperial Bedrooms”, seguito del suo romanzo d’esordio, “Meno di zero”, pubblicato 25 anni fa. Dai libri alla musica, la voce inconfondibile di Phil Collins, il mitico batterista dei Genesis, fa capolino nel salotto di …

article-post

Nell’anteprima domenicale di Che tempo che fa in studio con Fabio Fazio c’è Bret Easton Ellis, scrittore statunitense che presenta il libroImperial Bedrooms”, seguito del suo romanzo d’esordio, “Meno di zero”, pubblicato 25 anni fa.

Dai libri alla musica, la voce inconfondibile di Phil Collins, il mitico batterista dei Genesis, fa capolino nel salotto di RaiTre, cantando un brano tratto dal suo ultimo album Going back”. Il cd/dvd raccoglie pezzi musicali, fino alla metà degli Anni ’60, che lo hanno formato: “Ho sempre voluto cantare quei pezzi” confessa Phil Collins, quasi irriconoscibile a 13 anni nella foto in copertina. Primo album in studio da otto anni e il primo progetto, in 30 anni di carriera solista, in cui rivisita il lavoro di altri interpreti e compositori: “La musica di quel  periodo aveva un certo sound, c’era sempre questo sentimento di ottimismo” spiega. Questa leggenda della musica, così Fazio definisce il cantante, ha iniziato a suonare con i Genesis all’età di 19 anni e ha venduto oltre 100 milioni di album: “Dall’età di cinque anni ho sempre amato suonare la batteria. – dice e prosegue – Era una cosa che era dentro di me: io volevo essere un musicista”.

Con l’arrivo dell’ultimo ospite del programma, Ilaria Cucchi, sorella dello scomparso Stefano Cucchi, un sentimento di tristezza tocca il pubblico, attraversando lo schermo televisivo ed entrando anche nelle case degli spettatori. Ilaria ha pubblicato, in memoria del fratello, il libro “Vorrei dirti che non eri solo”, edito da Rizzoli, scritto con il giornalista Giovanni Bianconi. Si tratta di un racconto sincero, in cui si grida e pretende verità per il dramma che ha colpito questa famiglia, un anno fa, quando Stefano Cucchi viene arrestato, perché trovato in possesso di una modica quantità di stupefacenti, e muore qualche giorno dopo in carcere a Roma. “Il libro racconta della mia famiglia e di e mio fratello. Questo (Ilaria si riferisce alla scoperta che il fratello spacciava droga, ndr) è stato il dolore più grande per noi. [..] Ci sentiamo colpevoli che Stefano sia morto. [..] Ci importava risolvere quel problema (la droga, ndr)” dichiara Ilaria. Quando viene arrestato, il primo pensiero della famiglia è la preoccupazione che il ragazzo si drogasse di nuovo: “La mia famiglia ha sempre avuto molta fiducia nelle istituzioni. Noi abbiamo messo Stefano nelle mani dello Stato” dice la donna. Una storia, questa, di leggerezza, superficialità e colpe: “Stefano stava bene quando è stato arrestato. Poi ha perso dieci chili in sei giorni in carcere: non mangiava e non beveva, per rivendicare il diritto, negatogli, di vedere il suo avvocato” ricorda la sorella di Cucchi. Dopo la prima udienza il fratello viene visitato da un medico e, in seguito, ricoverato d’urgenza tre volte in sei giorni; aveva importanti fratture alle vertebre, a parere degli esperti pregresse, e i medici gli prescrivono dosi elevate di antidolorifico. Nel frattempo, a causa di una serie di cavilli burocratici i genitori non riescono a vedere il figlio in quei giorni e lo rivedono poi morto: “Stefano non voleva lasciarsi morire” afferma Ilaria, parlando anche della lettera che suo fratello scrive alla comunità di recupero, per chiedere aiuto. In questo momento sono in corso vari procedimenti giudiziari per il caso Cucchi: “Per me è fondamentale che sia accertata la verità” conclude la sorella.

In chiusura di serata, come sempre, l’ironica Luciana Littizzetto.

Potrebbe interessarti anche