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Nirvana, il bimbo della cover di Nevermind fa causa alla band dopo 30 anni: chiesti 150mila dollari

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2021-08-25

“Nevermind” dei Nirvana è uno dei dischi più belli e significativi del grunge mondiale. Tra i motivi di vanto di quel progetto musicale anche la sua copertina iconica che raffigura un bambino che nuota dentro una piscina.  Nirvana, il bimbo di Nevermind fa causa alla band dopo 30 anni A sorpresa, il piccolo immortalato nel …

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“Nevermind” dei Nirvana è uno dei dischi più belli e significativi del grunge mondiale. Tra i motivi di vanto di quel progetto musicale anche la sua copertina iconica che raffigura un bambino che nuota dentro una piscina. 

Nirvana, il bimbo di Nevermind fa causa alla band dopo 30 anni

A sorpresa, il piccolo immortalato nel 1991 da Kirk Weddle, ad appena quattro mesi, non pare essere felice di far parte della storia della musica. 

E così il trentenne Spencer Elden ha appena fatto causa ai Nirvana con l’accusa di pedopornografia e sfruttamento sessuale minorile, chiedendo un risarcimento di 150mila dollari.

Secondo Elden la fotografia di lui bambino che nuota nudo possa essere etichettata come pedopornografia e non vuole che la sua immagine venga usata in alcun modo. 

I suoi genitori all’epoca ricevettero 200 dollari per lo scatto in piscina, mentre la banconota da un dollaro venne aggiunta di seguito dai grafici. Un dettaglio che, secondo il suo avvocato, lo trasformerebbe in un “lavoratore del sesso”.

Nelle carte depositate dal legale si legge che secondo l’accusa il direttore artistico:

Fisher ha creato un’immagine focalizzata sui genitali di Spencer per aumentare lo shock e la natura oscena dello scatto. La vera identità e il nome legale di Spencer saranno per sempre legati allo sfruttamento sessuale a fini commerciali, di cui ha avuto esperienza quando era minore e che è stata diffusa e venduta in tutto al mondo da quando era neonato fino ad oggi.

Spencer Elden ha fatto causa alla band, alla vedova di Kurt Cobain (Courtney Love) e agli eredi del frontman, ma anche al fotografo Kirk Weddle, al direttore artistico Robert Fisher e ai manager Heather Parry e Guy Oseary. 

Sotto accusa sono finiti inoltre le etichette responsabili della distribuzione: UMG, Warner Records e David Geffen’s Geffen Records. 

La mossa dell’ex bambino più famoso del grunge è risultata inaspettata. Per i 25 anni del disco si era prestato a una rievocazione della copertina, facendosi fotografare da John Chapple nella stessa posa con indosso un costume da bagno. 

 

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