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Nino Castelnuovo: “Dopo la pubblicità dell’olio Cuore ho perso tutti i miei soldi”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-12-11

E’ tornato in televisione, a distanza di tempo dall’ultima volta, grazie a Due mamme di troppo, sfortunata fiction di Canale5 la cui messa in onda è stata sospesa dopo gli ascolti poco brillanti della prima puntata. Nino Castelnuovo è tornato dunque sul piccolo schermo: ma per i meno giovani, la sua faccia sarà sempre legata …

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Nino Castelnuovo in compagnia di Catherine Deneuve, nel 1964

E’ tornato in televisione, a distanza di tempo dall’ultima volta, grazie a Due mamme di troppo, sfortunata fiction di Canale5 la cui messa in onda è stata sospesa dopo gli ascolti poco brillanti della prima puntata. Nino Castelnuovo è tornato dunque sul piccolo schermo: ma per i meno giovani, la sua faccia sarà sempre legata alla pubblicità dell’olio Cuore. Grand Hotel ha incontrato l’attore, che ne ha approfittato per ricordare parte della propria carriera e, soprattutto, il disastro finanziario che lo colpì poco dopo aver girato quello spot.

Quella pubblicità mi rese pigro. Fare pubblicità rendeva molto in termini economici, e così io per un po’ di tempo non mi dedicai a cercare altri lavori. Me ne stavo sereno nella mia abitazione di Roma, con la mia compagna di allora, l’attrice Noris Fiorina, e non mi preoccupavo troppo del futuro. Solo che nel 1981 giunse inaspettata la mazzata. Avevo affidato tutti i miei risparmi a un consulente finanziario di una importante banca della Capitale, sperando di ricavare consistenti interessi. Invece quell’uomo fuggì, portando con sè, ovviamente, i soldi miei e di altri risparmiatori.

Castelnuovo dovette ricominciare da zero, facendo anche qualche sacrificio.

Fortunatamente ero ancora molto popolare, e non ebbi difficoltà ad essere scritturato di nuovo: fui chiamato per interpretare diversi sceneggiati televisivi.

Come nella serie con Lunetta Savino e Angela Finocchiaro, in cui interpreta il giardiniere Gerolamo.

Davanti a una telecamera me la cavo ancora, l’importante è che non mi obblighino a saltare una staccionata.

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